Il Gazzettino, Champions league. Napoli-Feyenoord 3-1, Sarri: “Arrabbiato per il gol subito”. Altre 5 occasioni concesse agli olandesi. Di livello inferiore, proprio in difesa

La formazione del Feyenoord 1967-68 (defeijenoorder.nl)

I soliti tre rilanciano il Napoli in Champions. La sconfitta in Ucraina è assorbita completamente, da questo bel 3-1. Il City probabilmente vincerà il girone, la squadra di Sarri dovrebbe passare da seconda e sperare in un sorteggio favorevole per raggiungere i primi quarti di finale nella storia della coppa più importante. Il potenziale tecnico è da semifinale, confermato dal duo Insigne e Mertens, puntualmente a segno, in avvio di entrambi i tempi.
Il Feyenoord non è una delusione perchè della grande Olanda da decenni ha davvero poco, non è neppure parente della formazione alternativa all’Ajax, ai tempi dell’Arancia meccanica. Da un terzo di secolo è soppiantato dal Psv Eindhoven, in patria, ha vinto lo scudetto scorso spezzando un lungo digiuno, al San Paolo è vittima sacrificale. Nel senso che si sa che vincerà, ancorchè con lo sforzo minimo.
Il destro preciso di Lorenzino Insigne incanala la gara: recupera palla sulla trequarti, arriva al limite e in diagonale rasoterra infila l’angolo. La reazione dei Paesi Bassi è bassa, nonostante Jones e St. Juste. I campani sono sciuponi in chiusura di tempo, con due occasioni non trasformate da Insigne, da Jorginho e Hamsik. Alla ripresa il disastro olandese. Diks sbaglia il retroappoggio da destra, smarca in area Mertens che apre l’esterno e raddoppia. Il belga manca il terno secco sulla ruota di Hamsik. Il resto si potrebbe anche non giocare, perchè l’undici di Giovanni van Bronckhorst non ha la forza per riaprirla. Anzi avrebbe la chances, solo che Reina para il rigore. Il contatto fra Ghoulham, Berghis e Koulibaly è leggero, l’inglese Collum può fischiare, il portiere spagnolo si oppone all’esecuzione potente ma non angolata di Toornstra. Al 25’ il tris, Mertens filtra palla per Callejon, l’esterno spagnolo incrocia il destro come sempre. Sembra finita, davvero. Anche per questo Sarri effettua i cambi consueti, degli esterni, offensivi. Rog quest’anno entra regolarmente, Zielinski è giustamente dietro ad Allan, mentre Jorginho si fa preferire a Diawara. Dietro, Maksimovic non è inferiore a Raul Albiol, acciaccato, eppure gli olandesi costruiscono 5 occasioni. Troppe. Al 93′ Amrabat approfitta di un’incertezza dei due centrali azzurri per battere Reina con un tocco di sinistro. Non c’era più di un gol di scarto.

Vanni Zagnoli

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