Vanni Zagnoli
Si resta lì, aggrappati alle cadute delle avversarie di Carolina Kostner.
Lei rimane in piedi e chiude il mondiale di figura di Helsinki al 6° posto, a 2,5 dall’americana Chen, quarta, ma a 16 dal podio. Nel febbraio dell’anno prossimo sarà a Pyeongchang, in Corea del Sud, e centra l’obiettivo minimo, offrendo all’Italia due posti olimpici. La gardenese disputò il primo campionato del mondo nel 2003, a 30 anni è la veterana della compagnia. “Ho pensato molto a Roger Federer – racconta -. Vederlo giocare a tennis così bene, adesso, per me è motivo di continua ispirazione”.
Impossibile il 2° oro iridato, dopo Nizza 2012, nè il 7° podio. Nel precedente quadriennio olimpico era andata a medaglia in ogni rassegna assoluta, paga quel lungo stop per avere coperto il doping del fidanzato Alex Schwazer. La prima medaglia arrivò a 18 anni, a Mosca 2005, l’ultima a Saitama 2014 e rischia di essere irripetibile, perchè le altre vanno. L’8° posto nel corto è penalizzante, non basta l’interpretazione rotonda, la danza da Holiday on Ice, perchè il primo triplo toe-loop è difficoltoso, nell’atterraggio e il primo salto leggermente fuori asse. Il resto è catturante, la musica inebria, quel costume nero la rende maestosa eppure il secondo rittberger è solo semplice, errore molto grave, per i giudici. Non per i profani, innamorati di una delle più grandi campionesse della storia azzurra. “Forza suonagliele”, è lo striscione tricolore più bello. Sul versante tecnico resta sotto i 60 punti, per 8 volte li aveva valicati. Serviva un 7° triplo, tantopiù che il suo programma è privo del lutz. Come components prende 71,03 (8,71 come performance, 9 sulla coreografia, 9,18 di interpretazione), raggiunge i 130,50, ovvero 196,83 in totale.
Trionfa la solita russa Evgenia Medvedeva, record mondiale e bis iridato, dopo quello continentale. A 17 anni è già l’erede di Carolina e nel tempo può scalfire il mito di Katarina Witt. Sale a 233,41, davanti alle canadesi Kaetlyn Osmond (218) e Gabrielle Daleman. Carolina è a un punto dalla giapponese Mihara, 5^ (era 15^ dal corto), la seconda fra le europee, grazie ai disastri delle russe Sotkova e Pogorilaya. Niente medaglia, dopo 30 gare e 7 anni, dal 6° posto ai Mondiali di Torino 2010. “Ho avuto due passaggi a vuoto – spiega l’altoatesina -, di poca convinzione, ma sono stata brava a riprendermi. Devo lavorare su 2-3 cose, tuttavia sono felice, considerato che alla ripresa di giugno ero a zero”.
Nel corto della danza, Anna Cappellini e Luca Lanotte sono settimi, secondi fra gli europei, con 73,70 punti, a 1,95 dal personale di due mesi fa a Ostrava, perchè la loro sequenza di passi “partial” è giudicata solo di livello 3: il podio è a 2.83 punti e nel libero di oggi possono recuperare. Al pari di Marco Fabbri e Charlene Guignard, undicesimi. Comandano i canadesi Virtue-Moir, largamente avanti ai francesi e ai sorprendenti americani. Entrambe le coppie azzurre andranno alle olimpiadi di Corea 2018. Come Carolina. Da 7.