La European Athletics (Ea, federazione europea) vuole azzerare i record più datati dell’atletica, perchè legati all’era del doping. Il Project team pensa a una rivoluzione: “Le prestazioni dovranno essere ottenute in eventi internazionali riconosciuti, in cui siano garantiti standard di attrezzature ufficiali e tecniche. L’atleta dovrà essere sottoposto a un numero concordato di test nei mesi precedenti il primato, con possibilità di ripeterli nel decennio successivo”.
Rischia l’accantonamento il record europeo di Pietro Mennea sui 200, 19”72, stabilito alle universiadi di Città del Messico, nel ’79. Il presidente della Fidal Alfio Giomi si opporrà: “Ero presente alla riunione di Parigi – spiega -, è una semplice bozza, ci vorranno anni perchè sia approvata e comunque quei primati europei e mondiali resteranno in un elenco storico all-time, accanto ai record ratificati secondo le norme nuove. Si cerca di ridare credibilità a uno sport più volte in ombra: cancellare un secolo di storia non ha comunque senso”.
“Gli amanti dell’atletica – spiega il norvegese Hansen, presidente della Ea – sono stanchi di dubitare dei record. Serve un’azione decisiva per ristabilire la credibilità”. C’è l’avallo di Sebastian Coe, presidente della Iaaf, ma pure l’indignazione della primatista di maratona, la britannica Paula Radcliffe: “Sono proposte codarde, feriscono. Danneggiano la mia reputazione e confondono il pubblico”.
Vanni Zagnoli