Vanni Zagnoli
Se sarà stata fatal Verona, come nel 1973 e nel ’90, con due scudetti persi all’ultima giornata, lo sapremo a metà maggio. Il Milan perde allo scadere al Bentegodi contro l’Hellas già retrocesso, come 26 anni fa. All’epoca i gialloblù erano allenati da Bagnoli, che nell’85 li aveva portati allo scudetto, da cui deriva tuttora la palpitante curva di casa. Delneri gioca per la dignità, come nel derby vinto sul Chievo, mentre i rossoneri restano con il punticino sul Sassuolo, che merita molto di più la prima Europa della sua storia.
Dunque, dove eravamo rimasti? Già, al “giuoco” di Mihajlovic che non piaceva a Berlusconi, bastava aspettare di perdere (probabilmente) la finale di coppa Italia con la Juve per congedarlo e scegliere Eusebio Di Francesco, che al Sassuolo ha dato un gioco da Portogallo del ’58, sublimato dalla stella che porta il nome dello stesso tecnico emiliano. E invece no, Sua Emittenza ha rispolverato il decisionismo della figlia Barbara di 4 anni fa, quando volle esonerare Allegri e poi il ds Braida. Seedorf e Inzaghi, Sinisa e adesso Brocchi, non uno che sia da Milan, come gioco. Il brocchismo è degli ultimi arrivati in panchina, ammalianti con parole e sguardi, grinta e ottimismo ostentati seducono inizialmente dirigenti e tifosi, ma il calcio è un’altra cosa.
Il Verona ha strameritato, costruendo subito due palle per l’ex Pazzini, su cui Donnarumma interviene rimediando alla mancata chiusura dei sopravvalutati De Sciglio (poi sostituito) e Romagnoli. Montolivo è ancora senza gol, la sua gestione non merita la nazionale, ma l’infortunio di Marchisio e la convalescenza di Verratti potrebbero dargli spazio da titolare. E’ fra i mali del diavolo, la regia è senza acuti e il vantaggio è in fuorigioco: Honda calcia da fuori, Gollini è il portiere meno sicuro della A (Rafael è stato ceduto perché in calo), Menez infila il tapin facilmente ma in posizione leggermente irregolare. Sono sempre gli scaligeri a dannarsi e Donnarumma è il migliore in campo, merita di essere il terzo portiere agli Europei. Il Milan non trova il raddoppio e Bacca è irritante. Così a 20’ dalla fine Marrone (di proprietà Juve) calcia l’angolo da sinistra, è Gomez a indurre al fallo di mano Romagnoli, che stacca con il braccio alto. Di Bello sbaglia ancora, Pazzini dal dischetto impatta. Allo scadere Honda tocca con la mano, la punizione al limite è di Siligardi, con il sinistro la colloca sopra la barriera. Aveva già segnato al Milan con il Livorno. I veronesi festeggiano.
Verona-Milan 2-1
GOL: 20’ pt Menez (M), st 26′ Pazzini rig, 49’ Siligardi.
Verona (4-4-2): Gollini 5,5; Pisano 6, Bianchetti 6, Moras 5,5, Albertazzi 6; Wszolek 5,5 (15’ st Gomez 6,5), Ionita 6, Marrone 6, Rebic 5,5 (38’ pt Romulo 6); Pazzini 6 (32’ st Checchin 6), Siligardi 7. All.: Delneri.
Milan (4-3-1-2): Donnarumma 7; Abate 5,5, Zapata 5,5, Romagnoli 6, De Sciglio 6 (33’ pt Antonelli 5,5); Kucka 5, Montolivo 5, Mauri 5,5 (32’st Luiz Adriano 5,5); Honda 5,5; Bacca 4,5, Menez 5,5. All.: Brocchi. Arbitro: Di Bello di Brindisi 5,5.
Note: ammoniti Albertazzi e Zapata per gioco falloso. Angoli: 5-2 per il Verona. Recuperi: pt 2’, st 4’. Spettatori 18.738.