(v.zagn.) L’articolo di Luigi Vinceti su Gazzetta di Reggio va completato. Gianni Prandi, editore di radio Bruno (a sinistra, nella foto), precisa che Multiradio raccoglie solo la pubblicità, per Latte e Miele. Comunque, ha acquisito radio Reggio, resta fortissimo con l’intera galassia radio Bruno e ha un ruolo chiave anche con Lm. E’ un gigante, un monarca dell’etere in Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Liguria. Scatenato, da sempre.
A Reggio, ci sono solo avventure romantiche: radio Nova di Castelnovo Monti, Mondo Radio, rock station.
REGGIO EMILIA. Continua la campagna di acquisizioni di emittenti radiofoniche reggiane da parte del gruppo Latte e Miele, di cui fa parte la carpigiana Radio Bruno.
Un paio di anni addietro era toccato a Radio Reggio, la prima radio locale della nostra città e una delle prime in Italia. Era stata fondata all’inizio degli anni Settanta e aveva visto la luce nella soffitta del negozio di Stefano Lasagni posto in via Emilia Santo Stefano.
Vi si sono formati molti giornalisti che in seguito hanno proseguito la carriera in altre città con ruoli rilevanti nell’informazione e vi hanno debuttato alcuni artisti poi assurti a fama nazionale ed internazionale.
Ora tocca a Radio Erre, l’emittente creata nel 1977 da un gruppo di “scissionisti” proprio di Radio Reggio, che avevano curiosamente trovato ospitalità dall’altro lato della città, in via Emilia San Pietro.
Dopo una faticosa gestione autonoma era stata ceduta, a metà degli anni Ottanta, all’imprenditore Romano Denti che l’aveva abbinata ad una radio che trasmetteva per lui a La Vecchia di Vezzano ed aveva proseguito sino al 1995 quando è entrata a far parte del gruppo Spallanzani.
Qui è rimasta sino a lunedì mattina quando è stata rilevata dal gruppo radiofonico Latte e Miele.
«Abbiamo ceduto solo la frequenza – precisa però subito Giovanni Mazzoni, che guida il gruppo editoriale cui fa capo anche Teletricolore – mentre il nome è rimasto di nostra proprietà. Probabilmente lo useremo di nuovo rivolgendoci verso l’area che fa riferimento alla vallata dell’Enza».
Inutile chiedergli la valutazione economica dell’acquisto perché il direttore si cela dietro un sibillino “valori di mercato”. E se si piange la perdita di un’altra voce reggiana Mazzoni replica: «Qui avverto più spirito di emulazione che vera e propria iniziativa».
Il nome di Radio Erre è dunque rimasto a Reggio, ma ora a chi
fa capo?«Appartiene alla cooperativa editoriale Ceti. E mi auguro viva a lungo». E il personale che operava che destino ha davanti a sè? «Non ha seguito la frequenza ceduta – conclude Mazzoni – e mi auguro trovi presto una adeguata collocazione». (l.v.)