La versione integrale del pezzo uscito oggi su La Gazzetta di Parma. Questa era la foto storica, del Brescello di 20 anni fa.
Vanni Zagnoli
Lentigione (Brescello)
L’Immergas ha compiuto 50 anni, la celebrazione tocca anche il calcio e così lunedì sera, nella sede di Lentigione, è stato proiettato il film “Immergas e lo sport”, realizzato da Giorgio Galli, regista di Sky abitante nel paese rivierasco.
Anche Tvparma ha messo a disposizione immagini per quest’opera di un’ora e 25’, in particolare i servizi sulla partita più affascinante della storia, ovvero Brescello-Juventus di coppa Italia, con il gol storico di Arnaldo Franzini, all’epoca capitano, pareggiato da Antonio Conte. Era il ’97 e si giocava allo stadio allora Giglio, di Reggio.
Nel dvd c’è la storia dell’Immergas fondata dal sorbolese Romano Amadei, che ne ha fatto una multinazionale delle caldaie, come ricorda anche il libro sul mezzo secolo dell’azienda. E poi c’è tutta la favola sportiva, con lo spareggio in serie D perso contro l’Aosta, nel ’91, e la doppia promozione, con lo sbarco in C1 nel ’95. Alla festa ci sono i tecnici dell’epoca, Giancarlo D’Astoli, artefice del primo salto e nello scorso biennio al Lentigione, e Giampaolo Chierico, oggi tecnico nel Piacentino. Emozione, in sala, durante la proiezione, con primattori dell’epoca anche dimenticati, come il difensore Nunzio Stanga, assieme ai protagonisti del primo Brescello, emerso dai dilettanti.
A cena il patron Romano Amadei, 75 anni, snocciola aneddoti, in particolare al momento del taglio della torta: “Ennio Ruspaggiari, per esempio, era costato 40 milioni. Le trattative per i calciatori erano sempre lunghe”.
Ci sono i sorbolesi Doriano Tosi e il figlio Marcello, oggi consulenti del Lentigione, società di Eccellenza appoggiata da Amadei, che saluta ogni ospite e si sofferma in particolare con Boninsegna, ex attaccante gialloblù. All’epoca uomo immagine dell’Immergas era addirittura Carlo Ancelotti.
Il filmato rivive la salvezza dei gialloblù in C1, con lo spareggio vinto nel ’96 sulla Massese grazie al gol di Corrado Oldoni. Ecco, mancava il codino della Bassa, allora controfigura di Roberto Baggio e tester delle scarpette del brasiliano Ronaldo, oggi carpentiere nella Bergamasca. A centrocampo chiudeva la carriera Gianmarco Remondina, adesso tecnico della Carrarese di Buffon. Nel ’97 la semifinale playoff persa contro il Monza del portiere Abbiati, tuttora bandiera milanista, con le partite al Mirabello di Reggio. Il portiere era Nereo Bonato, ds dei miracoli con il Sassuolo.
Il racconto tocca il diapason nel 2000, con la semifinale playoff per la promozione in B vinta a Pisa (gol di Max Vieri, fratello di Cristian) e la finale pareggiata allo scadere, a Verona, dal Cittadella: c’era un fallo sul portiere Sardini, sulla linea di porta, l’arbitro convalidò facendo sfumare il sogno del paese più piccolo del calcio professionistico italiano.
“Avevo però già ceduto la società”, ricorda Amadei. Al parmigiano Ernesto Foglia, poi finito nei guai anche con la Reggiana. Nel 2002 l’imprenditore di Sorbolo prese il Modena e lo portò dalla C1 alla salvezza in A. A rappresentare quella squadra c’era l’ex capitano Nicola Campedelli, oggi allenatore in serie D, in Romagna.