Da sinistra, il consigliere Medici, il presidente Piazza e il vice Compagni
Vanni Zagnoli
Scandiano
Mike Piazza parla alla stampa reggiana all’hotel Boiardo, dopo essere stato a Sky e alla Gazzetta dello Sport. Giudica il dato più eclatante, la differenza di pubblico fra il Tardini (9mila abbonati) e il Mapei, con 5mila toccati ieri. Contro il Lumezzane, i crociati avevano il secondo pubblico della Lega Pro.
“Parma – racconta – ha una base solida, un’ottima tradizione e anche una buona squadra, dunque incoraggio il pubblico granata a colmare il gap. Entrando in questo progetto so che la rivalità si sarebbe acuita, è anche complicato arrivare davanti al Parma, nello sport ti devi preparare e provare ad avvantaggiarti sui vicini. Non è l’unico team così accreditato del girone, non concentriamoci sul derby di dicembre perchè questi tre mesi sono importanti, a partire dalla gara di Venezia”.
Piazza conta di presentarsi al Tardini davanti. “Speriamo che per noi non sia così determinante”. Ovvero che la Reggiana possa persino permettersi una sconfitta, è quasi utopia.
Quota 5mila abbonamenti arriva grazie al vecchio sponsor dello stadio, la Giglio, che acquista le tessere mancanti e dunque con la riapertura si andrà pure oltre. “Da un anno – spiega Giuseppe Mastrolia (Newlat) – abbiamo acquisito anche lo stabilimento di Ozzano Taro, dalla Hainz Kraft, con 200 dipendenti”.
Il presidente della Reggiana conferma la predilezione per Miccoli, fra i giocatori. “Mi è sempre piaciuto per la grinta, era un underdog, un cagnaccio, oltrechè bandiera del Palermo, di cui è originaria la mia famiglia. Magari lo incrocierò in Salento, ora che ha smesso”.
Piazza ha introdotto in squadra il codice etico, acquisterà dalla curia il centro sportivo di via Agosti, spera di coinvolgere Kobe Bryant, pure di Philadelfia, e altri americani, negli investimenti sulla Reggiana. “Se non arriverà la serie B, non sarà un fallimento, mi spiace solo non essere in campo io. Qui hanno allenato Ancelotti e Lucescu, Futre, Taffarel e Mazzarri, al centro sportivo un’area ricorderà la nostra storia”.
A cura di Francesco Delendati