Vanni Zagnoli
Reggio Emilia
Sassuolo-Crotone è la partita dell’anno, per 20mila cutresi, soprattutto, residenti nel Reggiano. Muratori, edili, imprenditori di tutto e niente. Sono luoghi comuni, alimentati dal processo Aemilia, la Reggio d’Emilia è fra la città più vivibili al mondo, storicamente, e qui sono arrivati in massa da Cutro, paese crotonese. Anni ’80, soprattutto, fra questi anche Giuseppe Iaquinta, il padre di Vincenzo, campione del mondo che abita a Montecavolo di Quattro Castella, mentre il papà era a Reggiolo.
Al Mapei, domani, ci saranno chissà quante migliaia di crotonesi, a tifare per i rossoblù, a spiegare la loro dignità, a dare un calcio ai sorrisi, ai pregiudizi. “E’ davvero la partita più attesa della nostra vita – riflette Antonio Rizzo, 53 anni, cutrese da 30 a Reggio -. Nel nostro cantiere, nei bar non si parla d’altro. Memorabile fu il 7-4 della Reggiana con il Cosenza, partendo dallo 0-3, con gol del compianto Gigi Marulla e tripletta di Ravanelli. Senza dimenticare le sfide fra Reggiana e Reggina, in B. Ma il Crotone è diverso, tantopiù contro il Sassuolo”.
Fra gli immigrati c’è la famiglia di Elvis Abbruscato, cresciuto nella Reggiana, gran bomber di serie B, e adesso allenatore della Berretti dell’Arezzo: “Tanti amici sono davvero in fibrillazione – spiega l’ex torinista, nato a Palermo, cresciuto con la nonna Giuseppina a Cutro -. Ma il vero cutrese tiene il Catanzaro, non il Crotone”.
Nei decenni la battaglia culturale è diventata asperrima. “E’ un riscatto sociale per tanti crotonesi emigrati fra Reggio e Modena”, confermano papà, mamme e figlio alla gelateria Ping Ping, alle porte del centro, con tanto di bandiere e striscioni fuori dal locale.
A questo tema si intreccia l’odio degli ultras della Reggiana nei confronti del Sassuolo. “Perchè il patron Giorgio Squinzi è ricco e ha comprato il nostro stadio, è un invasore, con la Mapei”. “Via il Sassuolo da Reggio Emilia”, cantano gli ultras quando c’è grande copertura televisiva. E allora finirà che domani i cutresi tengono il Crotone, ma anche 2mila reggiani irriducibili. La città del primo tricolore è zeppa di bandiere rossoblù, di stendardi he danno appuntamento a domenica. E magari arriverà la prima vittoria pitagorica in A. Un popolo intero l’aspetta. I cutresi.
A cura di Francesco Delendati