La prima stesura dell’intervista a Floccari, per la Gazzetta del Sud
di Vanni Zagnoli.
Flick, flack, Floccari. Sergio Floccari, vibonese di 34 anni, haquell’andatura un po’ così, caracollante, quando riceve palla. Punta l’avversario magari non direttamente, sul corto, lo salta con astuzia. Il raddoppio di domenica a Reggio, nel derby con il Sassuolo, è stato da fenomeno. Una determinazione mostruosa nel segnare alla sua ex squadra, non l’ha passata anche perchè ormai la partita era finita. Floccari ha sempre giocato per la squadra, Reja alla Lazio quando era in testa al campionato non l’ha mai considerato un bomber da scudetto, in provincia però ha grande rendimento.
Sergio, sensazioni?
“Particolari. Dall’arrivo a Bologna ho subito affrontato due delle mie ex squadre: la Lazio, che quasi avevamo battuto, e il Sassuolo”.
Di Francesco un anno fa aveva Zaza, neanche in questa stagione ha creduto in Pavoletti e neppure in lei…
“La mia cessione era stata pianificata con la società, già a dicembre. Siamo molto contenti della vittoria, contro una squadra imbattuta in casa. A Bologna ho anche un allenatore che stimo molto, mi ebbe anche a Parma. Sono subentrato sul centro sinistra, non è proprio il mio ruolo, giocando con gente brava è più facile adattarsi. Ora consolidiamo la categoria e cresciamo”.
Di Francesco ha definito “non importante” il suo gol. Con il Frosinone la escluse dai convocati di proposito, perchè lei pensava al trasferimento…
“Il Sassuolo spingeva, abbiamo chiuso la pratica. I gol sono sempre importanti, questo è per Zuniga, che ha perso il padre”.
Al Sassuolo restano Missiroli e Berardi, un aggettivo per ciascun calabrese di serie A.
“Sono stato compagno di vari corregionali, in carriera. Chi c’è oggi ha talento, perseveranza e caparbietà, qualità nel dna della Calabria”.
Il Crotone sarà promosso?
“Per i pitagorici è un grande sogno, anche per la mia regione, glielo auguro. La piazza mai è stata tanto in alto, offrirebbe riscatto per tutti gli abitanti, non solo rossoblù. E’ una favola, negli ultimi anni se ne sono verificate di clamorose, Carpi e Frosinone, Sassuolo, prima il Chievo. La squadra va a vincere in campi difficili e ha battuto l’accreditato Cagliari”.
E Ivan Juric è stato suo compagno, al Genoa.
“Merita veramente tutto. Ha qualità umane, è molto preparato”.
A cura di Vanni Puzzolo
(v.puzz.) Conosco Sergio dai tempi di Rimini, è un professionista esemplare: rendimento certo, gol con regolarità, ma soprattutto mai una polemica, avrebbe potuto togliersi il classico sassolino dalla scarpa. Il gol alla sua ex squadra, al suo ex allenatore che non lo vedeva troppo, invece ha risposto con classe e intelligenza, è il classico usato sicuro.