Oggi su Gazzetta del Sud
Vanni Zagnoli
Il miglior calabrese del calcio italiano, sul campo, nell’ultima stagione è stato Domenico Maietta. Questo dicono gli addetti ai lavori e le votazioni dei quotidiani, sportivi e nazionali. Il difensore centrale del Bologna a 34 anni vive il momento più bello di una carriera passata da Cirò Marina alle ambizioni d’Europa, con il presidente Joey Saputo. Maietta è calabrese, in una società di cosentini: la moglie del canadese-siciliano, Carmie (in copertina), è di Cervicati; Primo Salvi, 60 anni, uomo di fiducia del presidente, ex giornalista di Tuttosport, all’anagrafe fa Salvatore Primicerio, è originario di Pizzo Calabro.
Maietta non salta una partita, al contrario del vibonese Sergio Floccari, eccellente vice Destro e bomber parttime, a 35 anni. Entrambi sono nel preritiro rossoblù con l’allenatore Donadoni, in Sardegna, mentre l’altro Domenico, Berardi, da Bocchigliero inizia la seconda settimana di lavoro con il Sassuolo. Maietta si è sposato due giovedì fa, con la cirese Angela Martino, a Polignano a Mare, in Puglia: si conobbero nel 2007, a Cirò, e il rito civile era stato celebrato a Pasqua.
A 14 anni, era già a Torino, nelle giovanili della Juventus, con 30 partite nelle varie under dell’Italia. Il primo trasferimento è in Abruzzo, a L’Aquila, nel 2001, poi la Triestina, 7 presenze nel 2003 a Messina. Quindi Avellino e Perugia, tre anni a Crotone, con 77 presenze, di nuovo Avellino, e il ritorno in rossoblù pitagorico. La svolta dal 2009, a 27 Maietta è sempre stato titolare, nel Frosinone, nel quadriennio a Verona, con promozione e salvezza in A, con Mandorlini, e il primo gol in carriera.
A Bologna si consacra centrale da nazionale (segna l’unica rete al Frosinone), la speranza è che Ventura gli dia la soddisfazione di debuttare, perché non è inferiore al suo Moretti, che Conte impiegò per due partite. Ecco, Maietta vorrebbe battere il record del torinista, più anziano debuttante nella storia azzurra, a 33 anni. Per ora viene ricordato per il gol al Toro nel marzo 2012, cavalcata a tutto campo e pallonetto da 35 metri. Eccelle nell’anticipo.
Maietta è un uomo raro, nel calcio, con intelligenza anche fuori dal campo, ma si presenta in conferenza stampa o mixed zone non più di due volte a stagione. E’ seguito dal procuratore più in vista d’Italia, Andrea D’Amico. Ha 7 tatuaggi: un’aquila sulla spalla destra con due parole cinesi che significano pace ed energia; un bracciale maori sul braccio sinistro con sotto una frase dedicata ai genitori, Dina e Tonino. E’ credente, nel tempo libero aiuta bisognosi e guarda film con Angela guarda film e frequenta gli amici. Va pazzo per i primi.
A cura di Giangabriele Perre