Vanni Zagnoli
Ha vinto ma non è rimasto. Alfredo Aglietti subentra a Grosso giusto per riportare l’Hellas in zona playoff, li centra con il brivido e poi cavalca verso la serie A. Al Bentegodi batte il Perugia ai supplementari, vince a Pescara sovvertendo il fattore campo e poi rovescia il Cittadella, da 0-2 al Tombolato al 3-0 di Verona, ma bastavano due gol di scarto.
Lì, mister, ci si aspettava la riconferma, era il minimo, invece…
«E’ stato detto di tutto e di più, non aggiungo nulla».
Invece il ds Tony D’Amico prende Ivan Juric, il grintosissimo croato che ha portato il Crotone a una storica serie A ma altrove non ha convinto: 12° in C2 a Mantova, tre volte esonerato dal Genoa, che peraltro l’ha richiamato per due.
«Non tocca a me giudicarlo, siamo colleghi, conosco le difficoltà che si incontrano».
La serie A ritrova Corini (Brescia), per due volte salvo con il Chievo, e Liverani, esonerato al debutto con il Genoa e poi due promozioni in sequenza, a Lecce.
«Chiaramente quest’anno sarà più difficile, le neopromosse in A hanno grandi difficoltà, il gap è da colmare con organizzazione, entusiasmo e continuità. Quasi sempre due matricole su tre retrocedono, la scorsa stagione c’è stata la sorpresa in negativo del Chievo. Il Brescia ha preso Balotelli, è un lusso per la piazza, il dirà la verità».
Quali sono le favorite?
«Il Benevento di Pippo Inzaghi, l’Empoli di Bucchi e il Frosinone di Nesta. Partono con una spanna di vantaggio: i sanniti hanno buttato via la promozione. Le outsider sono Perugia, Cremonese e Pescara, il Pordenone può essere la sorpresa e, ovviamente, occhio al Cittadella».
Debutta in B Michele Marcolini, ma neanche ha avvicinato promozioni…
«Il calcio non è più meritocratico, è molte altre cose. Da subentrato, ha salvato l’Albinoleffe, in C, a Verona ha un’occasione importante, con questo salto, da una C di medio livello a una ex di serie A. Sarà un test importante per le ambizioni di carriera».
Perchè presidenti e ds chiamano ex giocatori o ex allenatori della propria squadra?
«Certi giocatori si sono particolarmente legati alle piazze, in tanti anni di carriera, hanno coltivato rapporti importanti. La stessa chance in gialloblù ebbero Corini e D’Anna, in questo millennio il Chievo era a un livello importante, tocca a loro dimostrarsi all’altezza».
Quanto perderà il Pordenone, non giocando al Bottecchia?
«Allontanarsi dal proprio stadio è sempre negativo, tantopiù che il Friuli ha una capienza elevata, sarà semivuoto, a livello ambientale conta tanto. I neroverdi hanno lavorato veramente bene, programmato e ottenuto risultati, al contrario di tante piazze importanti. Tesser è uno specialista, a Novara e a Cremona (peraltro esonerato, ndr) si è confermato una garanzia anche in B”.
Eccoci alle calabresi. Il Crotone era partito per la promozione, da Stroppa a Oddo, al ritorno di Stroppa ha rischiato di tornare in C…
“Sicuramente dopo una salvezza con girone di ritorno importante riparte da Giovanni Stroppa con una rosa competitiva. Aveva toccato la serie A, può essere l’outsider. Il leader è Cordaz, lì da tanti anni».
E il Cosenza?
“Ha l’esperienza di Piero Braglia, garanzia per la B. Ha perso Tutino, che rafforza proprio il Verona, era importante per loro, comunque la squadra lavora sul collettivo, organizzato, è sospinta da un pubblico eccezionale. Mancava dalla serie B da 16 anni, in questa stagione perlomeno vorrà ripetere lo stesso campionato».
Le due calabresi saranno raggiunte della Reggina di Domenico Toscano?
«Me lo auguro. E’ da promozione, anche soltanto per la nuova proprietà, che porta grande entusiasmo. A Reggio passai un biennio anni importante, la piazza vale la serie B”.
Dov’è al mare?
«A Marina di Massa. La Toscana ha 3 squadre, in cadetteria, come il Veneto: Pisa, Livorno ed Empoli. Sono le regioni leader».
Da “Gazzetta del Sud”