Sono testimoni i capiservizio delle redazioni sportive italiane, di quotidiani politici e regionali e di alcune province. Da anni definiamo Giampiero Gasperini il miglior allenatore al mondo o, perlomeno, il più sottovalutato di sempre.
Il bello è che c’è gente, in quelle redazioni, che si ostina a dire che ebbe la sua occasione, all’Inter, e la sprecò. Sei partite in tutto, la supercoppa, 2 di Champions e 3 di campionato. E fra questi c’è un nostro interlocutore abituale, Antonio Liviero, grande esperto di rugby, firma de Il Gazzettino, in particolare il lunedì, con la rubrica “Mischia aperta”, apprezzata anche dal direttore Roberto Papetti, padre di un aspirante rugbysta. Va pure detto che Liviero è terrorizzato – capitava anche con il capo della redazione sportiva precedente, Maurizio Paglialunga – che Zagnoli quando scrive una partita in tempo reale, con poco tempo per la messa in pagina, invii giudizi trancianti. “Che impegnerebbero il giornale”. E non è una questione di firma o dei nostri 53 anni. Un’eccezione c’era, una sola, fra i collaboratori, sino a un decennio fa, circa, si chiama Danilo Sarugia, già ufficio stampa dell’Inter e già inviato de La Notte, il quotidiano del pomeriggio e per anni volto di 7 Gold, con la sua grinta e voce roca, al punto che il nostro amico Luca Taddei, già firma de Il Messaggero, fra il ’94 e il 2010, circa, parlando inter nos lo definiva scarugia.
A me dispiace per Moratti, mi fa quasi pena, per quanto ha perso, molto più di quanto ha vinto, investendo per 20 anni come nessuno, al netto del moggismo, di moggiopoli che lo penalizzava ad arte, quando era proprietario dell’Inter.
Giampiero Gasperini vale infinitamente più di Thiago Motta, 24 anni più giovane e dunque tanto più inesperto. Non c’è paragone fra la cifra tecnica, di emozioni delle squadre di Gasperini e quell’equilibrio esasperato, noioso, di Massimiliano Allegri.
Aveva visto bene Fabbricini, il commissario straordinario della Figc, quando lo voleva ct, solo che Alessandro Costacurta, il bellissimo Billy, uno dei tanti scelti per l’eleganza, per il fascino, per l’educazione, ovvero il poco ben vestito, scelse Roberto Mancini. Eccellente allenatore, notevolmente inferiore rispetto al piemontese dai capelli bianchi, di Grugliasco.
Pensate al Milan, da Pioli, che peraltro ha vinto, a Fofò Fonseca, diceva la Gialappa’s band, fra le nostre ispiratrici, nella nostra satira continua, su youtube. Il tecnico lusitano è modesto, re dei piazzamenti inutili e di contorno. Pensate alla Juventus che, a parte Conte e Sarri, mai ha avuto un tecnico spettacolare.
Solo Inzaghi, Simone, tantopiù che è 18 anni più giovane, regge il confronto con Giampiero Gasperini.
Super già al Crotone, al Genoa e incredibile nei 9 anni di Atalanta. Che prima valeva l’Udinese del post Guidolin, ovvero grigie salvezze, aurea mediocritas, rispetto allo sfavillio, ai lustrini di Gasperini, alle accelerazioni, a brani di calcio con marcatura a uomo, all’esaltazione del singolo al servizio del collettivo.
Gasperini, uno che meriterebbe di vincere con il Brasile, uno meritevole del doppio incarico, altrochè Calzona, Napoli e Slovenia, comunque un precedente che non andava concesso, neanche in deroga per 4 mesi, è una questione di principio, sennò un grande allenatore in deroga guida una grande nazionale al mondiale o in una coppa continentale, la vince e poi lascia.
Gasperini ha 66 anni, mi spiace per lui che difficilmente andrà mai al mondiale, perchè Gabriele Gravina a 71 anni preferisce tenere Spalletti e prima Mancini, anzichè consegnare gli azzurri a questo fuoriclasse.
Che vale tanto più di Mourinho e Trapattoni.
Gasperini sarebbe in grado di portare un Paraguay qualsiasi ai quarti di finale mondiali, alla semifinale di copa America.
Gasperini cambia la storia di decine di calciatori, prima e dopo niente di che, come Mattia Caldara, che abbiamo incontrato a Modena e pure interrogato.
Gasperini è un duro, per fortuna, ma un conto è la pagliacceria di Mourinho, il nervosismo di Conte quando perde, come Ettore Messina nel basket, e un altro è l’integralismo di Gasperini. Se lo segui, esplodi e duri. Se non lo segui più o, a 33 anni non sei più competitivo per fare strada in Champions league, come Papu Gomez, ovviamente ti scarica.
Gasperini è in grado di portare il Torino alle porte della Champions league, l’Empoli in Europa league, il Genoa quasi.
Sono di Reggio Emilia, lo sapete, se la Reggiana avesse 10 milioni di euro da investire nell’allenatore probabilmente salirebbe dal terzultimo posto al terzo e magari si aggiudicherebbe i playoff.
Gasperini ha sbagliato solo a Palermo, 2 vittorie in 23 gare, da subentrato e poi esonerato, vado a memoria, in serie A.
Con il Psg, Gasperini avrebbe inanellato finali di Champions e magari ne avrebbe vinte almeno 3. Non importa che abbia perso 3 finali di coppa Italia, senza di lui l’Atalanta, ripetiamo, si batterebbe probabilmente per il quintultimo posto, mai avrebbe iniziato a investire soldi che mai sarebbero arrivatil, se non a fondo perduto dall’italoamericano Pagliuca.
Alex Ferguson allenò il Manchester United sino a 72 anni e per un totale di 27, sarebbe bello se Gasperini lo imitasse, resistendo in panchina sino a 84. In fondo Lucescu è ct della Romania a 79 anni.
Gasperini è il più grande allenatore italiano di ogni tempo, non fatevi ingannare dai trofei, dalle imprese, spesso uno scudetto del tutti indietro – Trapattoni, Allegri – non vale un 3° posto dell’Atalanta, l’Europa league o anche solo il ritorno di Bergamo in Europa dopo 27 anni, alla prima stagione in nerazzurro.
E’ normale che faccia lui il mercato, che guadagni il più possibile, che pretenda carta bianca, mica è scadente come Allegri e Mourinho, come calcio medio.
Guardate Retegui, una marea di calciatori raggiungono il top con lui.
Meno male che la Juve non l’ha mai voluto alla prima squadra, sennò chissà quanto avrebbe vinto. Altro che Conte e le sue lagnanze e Allegri.