Formula Uno. Viaggio di Biagio Bianculli nella storia dei circuiti più belli: il duello tra Arnoux e Villenueve del 1979 resta il più affascinante.

Il viaggio di oggi è un ripasso dei dieci circuiti più belli della Formula Uno. Li elenchiamo dal decimo al primo.

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Il duello tra Arnoux e Villenueve nel 1979

A Suzuka, il 21 ottobre 1990 nella penultima gara della stagione Ayrton Senna (McLaren) e Alain Prost (Ferrari) sono in lotta per il titolo. Il brasiliano parte in pole-position ma il francese scatta meglio e lo supera immediatamente. Senna non ci sta e lo tampona alla prima curva per vendicarsi dell’anno precedente (quando sullo stesso circuito Prost si aggiudicò il Mondiale chiudendogli la traiettoria).

A Interlagos, ancora il 21 ottobre, di diciassette anni più tardi, ultima gara della stagione. Prima dello start sono ancora tre i piloti in corsa per aggiudicarsi il Mondiale: Lewis Hamilton (McLaren) con 107 punti, Fernando Alonso (McLaren) con 103 punti e Kimi Räikkönen (Ferrari) con 100. L’inglese rovina la propria gara perdendo posizioni (chiuderà settimo) dopo un tentativo di attacco nei confronti del compagno di squadra (che terminerà terzo). Il finlandese passa per primo sotto la bandiera a scacchi davanti a Felipe Massa e diventa iridato con un solo punto di vantaggio sui due alfieri McLaren.

Si ritorna a Suzuka, 8 ottobre 2000, penultima gara della stagione. Dopo 21 anni di digiuno (Jody Scheckter 1979) la Ferrari torna a vincere il Mondiale Piloti. A riuscire nell’impresa è Michael Schumacher, che si aggiudica la corsa (e il titolo) davanti ai due driver McLaren Mika Häkkinen e David Coulthard.

A Jarama, il 21 giugno, è in programma la settima gara della stagione. L’ultima vittoria di Gilles Villeneuve (Ferrari) coincide con la sua prova migliore in assoluto. Nonostante una vettura lenta sul misto e una settima posizione in griglia il pilota canadese riesce a portarsi in testa al 14° giro e a contrastare gli attacchi dei rivali fino al termine della corsa. I suoi quattro inseguitori – Jacques Laffite (Ligier), John Watson (McLaren), Carlos Reutemann (Williams) e Elio de Angelis (Lotus) – sono racchiusi in un secondo e mezzo di distacco.

Nel Principato di Monaco, a Monte Carlo, il 3 giugno 1984, si corre per la sesta gara della stagione. Il primo podio della storia di Ayrton Senna. Su un circuito inondato dalla pioggia il 24enne brasiliano, al volante della lenta Toleman, parte tredicesimo e si ritrova secondo dopo 19 giri. Potrebbe addirittura vincere e superare il vicecampione del mondo in carica Alain Prost (McLaren) ma la corsa viene interrotta al 31° giro.

Si resta ancora a Monte Carlo, ancora sesta gara della stagione, ma del 23 maggio 1982. Uno dei Gran Premi più assurdi della storia. I problemi cominciano a due giri dal termine quando a causa della pioggia il leader della classifica Alain Prost (Renault) esce di pista. Passa al comando Riccardo Patrese (Brabham), che però spegne il motore poco dopo. È quindi la volta di Didier Pironi (Ferrari) a cui si spegne la batteria. Non è finita: Andrea de Cesaris (Alfa Romeo) si ritrova senza benzina e Derek Daly (Williams) va a sbattere contro le barriere. L’unico a chiudere la corsa è Patrese, riuscito a ripartire nel frattempo: era dal 1975 (Brambilla in Austria) che un italiano non vinceva un GP di F1.

A Zandvoort, in Olanda, 29 luglio 1973, decima gara della stagione. Il gesto più eroico della storia della F1. All’ottavo giro del suo secondo GP Roger Williamson (March) esce fuori pista e muore di asfissia intrappolato nell’abitacolo della propria monoposto in fiamme. Dei diciannove piloti rimasti in gara solo uno si ferma per soccorrerlo, l’amico David Purley (March). I commissari di percorso hanno a disposizione un numero di estintori insufficienti a spegnere il fuoco e impediscono a Purley di avvicinarsi alla vettura.

A Jerez, il 26 ottobre 1997, ultima gara della stagione. Michael Schumacher (Ferrari) arriva in Spagna con un punto di vantaggio su Jacques Villeneuve (Williams), che conquista la pole position dopo un’incredibile qualifica terminata con lo stesso tempo (al millesimo) del tedesco e del compagno di squadra Heinz-Harald Frentzen. Dopo una serie di cambi di posizione dovuti alle soste ai box al 47° giro Schumi è al comando ma viene sorpassato dal canadese: Michael non ci sta e lo sperona mettendo fine ai propri sogni di gloria. Villeneuve diventa campione del mondo mentre il tedesco viene escluso dalla classifica iridata.

A Donington, l’11 aprile 1993, terza gara della stagione. Nonostante una monoposto inferiore Ayrton Senna (McLaren) approfitta della pioggia per superare nel primo giro tre fenomeni del volante che rispondono al nome di Damon Hill, Alain Prost (entrambi al volante della Williams) e Michael Schumacher (Benetton). Il brasiliano taglia il traguardo con un minuto e 23 secondi di vantaggio sul britannico. Prost, terzo, è addirittura doppiato…

A Digione, il primo luglio 1979, ottava gara della stagione, si assiste alla corsa più bella della Formula Uno. Il mitico duello tra Renè Arnoux (Renault) e Gilles Villeneuve (Ferrari) per il secondo posto (la spunterà il canadese) fa passare in secondo piano il successo di Jean-Pierre Jabouille, che porta l’altra Renault a diventare la prima turbo a vincere una corsa di Formula 1.

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