Il giorno seguente, appena finita la partita, ci precipitammo su Maradona nella mixed zone e gli chiesi del gol con la mano. Come se cascasse dalle nuvole, rispose al microfono con queste precise parole: “ ¿Que mano? ¡Ninguna mano!” Da ex, ed in occasione del passaggio da Bari del Giro, andai a salutare un po’ di amici, alla partenza dalla piazza .
PS – Approfitto per segnalarti che il testo del capitolo che mi riguarda sul libro «Clamoroso al Cibali» – testo da me inviato in forma corretta – c’è un guazzabuglio di virgolette che stanno dove non debbono e viceversa, cosicché non si capisce se ora qua ora là sono io che parlo o un incaricato che scrive ciò che per altro dovrebbe essere stato scritto, intangibilmente, da Riccardo Cucchi, il quale figura come Autore del libro. Però in qualche modo ci si può far guidare dal senso.
Io sono un accanito pignolo e mi accorgo di questi dissesti – in verità gravi, checché si dica ormai il contrario – perché per 16 anni, durante i quali mi fu inoculato un forte senso di responsabilità, sono stato redattore (notturno) di quotidiano stampato (La Gazzetta del Mezzogiorno) e per lo stesso periodo collaboratore esterno (diurno) della Rai, presso la Sede Regionale di Bari. In tutti quegli anni, nell’arco della giornata, mi restava all’incirca il tempo di dormire. Del pane duro da me sgranocchiato sento ancora il rumore, ed è tuttora una sensazione bellissima.
Ciao, amico mio, e ti prego di scusarmi per l’involontariamente ritardato secondo invio.
e.f.