Vanni Zagnoli
Zigzaghiamo come sempre tra tanti sport. Questa volta ci soffermiamo più sul calci e il volley e ci permettiamo di dare qualche consiglio.
Calcio. A quasi 18 anni Simone Pafundi lascia l’Udinese in prestito, preferisce la serie A svizzera, il Losanna, alla B italiana, la Reggiana. Che fra l’altro valorizza molti giovani, Alessandro Bianco e Girma, Pieragnolo e Marcandalli.
A proposito, ieri Reggiana-Como è finita 2-2, Alessandro Nesta: “Là fa tutto Fabregas, io non lo farei mai”. Cioè l’azionista importante, del club, e anche l’allenatore, al di là del prestanome che ha preso. Fabregas è un po’ come Luigi Fresco, presidente e tecnico di Virtus Vecomp Verona, in serie C. Solo che di sicuro Fresco non mette tanti soldi. Viene dalla stagione migliore della carriera, ha eliminato il Padova, fuori casa, nei playoff.
Calcio. A Modena Paolo Bianco vive il momento peggiore, di questi mesi, al debutto da capo allenatore, nel calcio professionistico: “Come lo affronto? Mi piacciono queste difficoltà, nella vita ho passato di molto peggio”. E’ andata male anche a Palermo (2-1).
La nostra domanda sul suo calcio, fra i maestri che ebbe, Di Francesco o Allegri? “Si prende da tutti senza copiare nessuno. Su tutti, ho appreso di più da Marco Giampaolo”.
La distribuzione dei compiti nello staff. “Eccellente. Qualcuno è più bravo di me e di questo io non ho paura, a differenza di qualche collega”.
Volley. La bella scelta di cambiare campo, quando serve. In A1 femminile, Chieri va a Torino, per ospitare la Milano di Egonu e Sylla. Che gioca un po’ a Monza e un po’ a Milano, fra campionato e Champions league, dipende appunto dalla previsione di tifosi. E Milano, con i maschi, era ritornata al Forum di Assago, per affrontare Modena.
E’ un modello estensibile a basket e calcio, a metà dello scorso decennio Reggio Emilia si spostò a Bologna, per alcune gare di cartello. Penso, chessò, al Cittadella magari a Padova per la finale playoff. Al Sassuolo che potrebbe giocare al Ricci le partite di terzo piano, in serie A. Di sicuro la coppa Italia.
Volley. Il presidente dell’Allianz Milano Lucio Fusaro fa il contrario di Gino Sirci, presidente della Sir Safety Perugia, che ogni anno cambia l’allenatore, anche se vince. “Tengo Roberto Piazza per altre 3 stagioni, diventeranno otto. Non parlavamo di soldi ma di programmi”. Con l’Olanda meritava quasi la semifinale europea al posto dell’Italia. Sirci si è aggiudicato la supercoppa, con Perugia, eppure se non vince scudetto o non arriva in finale di Champions cambia.
Volley. Siamo stati a Bologna per la presentazione della coppa Italia, la final4 con Trento-Monza e Perugia-Milano, le semifinali si giocano sabato 27, la finale domenica 28.
La nostra diretta, nell’ultima parte con doppia inquadratura. La finale prevedibile è Perugia-Trento, con gli umbri leggermente favoriti. Sei campioni del mondo in campo, alcuni fra i migliori stranieri al mondo, con due giapponesi star in patria. Mancano due grandi tradizionali, Civitanova e Modena e anche la vera, probabile finalista scudetto, Piacenza.
Le risposte di Massimo Righi alle nostre domande, è il presidente di Lega, iniziò da ad, dal 1999
“A Taranto il pubblico scarseggia perchè tutti vogliono entrare gratis. Non c’è spazio per una final8, con il calendario tanto compresso. Da anni ci annusiamo per fare eventi fuori dall’Italia (immagino paesi arabi, ndr), non andiamo solo per gli sponsor. Il governo pensa di distribuire i proventi delle scommesse solo al calcio, ma lo meritano anche almeno basket, volley e tennis, altri sport in cui si scommette in maniera lecita. E investiremmo quei soldi con i giovani. Inoltre, si parla tanto di necessità di impianti nuovi o riammodernati ma si parla solo di stadi, non di palazzetti. 40 anni fa, l’ultima coppa Italia di Bologna, a Forlì, ora la Zinella è in A3 e gioca domenica a San Lazzaro di Savena”.
“Per esigenze tv, data la finestra di 2 ore e 15’ su Rai2 imponiamo il massimo di 15 secondi per la battuta, in questo modo risparmiamo quasi 30’, di tempi morti. Andiamo in luoghi lontani dal grande volley, come Cagliari e Biella, oppure Bari, perchè gli impianti per esempio in Liguria non sono abbastanza capienti. Proprio Bari non soddisfò appieno la richiesta di biglietti. Bologna ci ospita per l’8^ stagione su 11, sono appena altri 4-5 gli altri palasport possibili, in Italia, per questa coppa”.
“Sarebbe affascinante una finale scudetto all’aperto, durante il covid avevamo pensato di giocare la supercoppa a Verona, ma il femminile dovette spostarsi a Vicenza, per l’umidità, e allora rinunciammo. Comunque al freddo non si può giocare. Piace l’idea della copertura al foro italico”.
“Il quinquennio delle franchigie, modello Nba, permise di sistemare i bilanci, il problema è che la serie A diventava troppo ampia, non siamo pronti per le 18 squadre del basket nè tantomeno per le 20 del calcio. Le 16 che propone anche il femminile sarebbero sostenibili, il problema resta il calendario delle nazionali. Non saprei se dire se il modello Nba possa essere utile per il calcio o per il basket, in Italia”.
E’ splendido che ci sia il sud in serie A, con 2 squadre su 12, però guardando i numero di spettatori il calore del sud di tanti sport è lontano. In due, spesso, non fanno il pubblico di Modena in una gara.
“Catania sta crescendo e sinora ha avuto solo squadre di seconda fascia, in casa. Taranto ha una linea rigorosa, niente biglietti omaggio”.
La nostra opinione e un consiglio
Noi saremmo per non tornare più in Emilia Romagna, che ospita già fin troppi eventi. I palasport dalla capienza sufficiente sono Roma e Milano, Forum, Torino, Pesaro che è pure oltre i 10mila spettatori, poi il palaCalafiore a Reggio Calabria, con 8450 posti. Sugli 8mila anche i due impianti di Livorno, il palaSele di Eboli, in provincia di Salerno.
Ai presidenti di Veneto, Luca Zaia, e Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga suggeriamo di ospitare quanti più eventi sportivi, esattamente come fa l’Emilia Romagna, con Stefano Bonaccini e, appunto, Manghi.
La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Enordest.it”