https://www.enordest.it/2024/07/07/partita-a-4/
Vanni Zagnoli
Partita a 4 e tra una settimana tutto finito: si conoscerà la nuova squadra campione d’Europa di calcio. Spagna-Francia: martedì 9 luglio, ore 21. Inghilterra- Olanda : mercoledì 10 luglio, ore 21. La finale è il programma per domenica 14, sempre ore 21.
Tabellone quasi scontato: Spagna, Francia, Inghilterra e Olanda. Le prime tre erano favorite d’obbligo, manca la Germania ma è stata maltrattata da un pessimo arbitraggio. Non c’è l’Italia, meritatamente. Le altre sono lì, più per fortuna che per merito. Partite che hanno richiesto i supplementari e in due casi anche i rigori, un solo errore è stato decisivo.
Spagna e Germania che aveva fatto vedere qualcosa all’inizio (basti pensare alla Spagna contro l’Italia) al primo confronto impegnativo si sono spente e rifugiate nella praticità più realistica. L’Inghilterra non ha mai fatto vedere il potenziale di una formazione con più di un talento. La Francia, forse perché Mambpe è stato a mezzo servizio, ha perfino faticato a far gol. Problema di tanti, a guardare la classifica dei marcatori ci si ferma a tre gol e tutti i “cannonieri” sono di squadre eliminate!
Ma vediamo come le quattro squadre sono arrivate a giocarsi il titolo, a chiudere il quartetto delle semifinaliste. La Spagna ha battuto la Germania proprio all’ultimo minuto dei tempi supplementari con un colpo di testa di Merino, partito dalla panchina, che ha segnato nello stadio dove il padre era andato in rete più di trent’anni fa. Ma questa Spagna non ha strabiliato e nemmeno meritato, la Germania ha giocato alla pari e allo scadere del secondo tempo supplementare sull’1-1 le è stato negato il più clamoroso dei rigori. Impossibile non vederlo, ma l’arbitro Taylor non lo ha visto, o ha fatto finta di non vederla, e nemmeno si è fatto aiutare dal Var. Così il rigore che hanno visto tutti, anche gli spagnoli, ha condizionato chiaramente il risultato. Ingiustizia sportiva strana in un calcio dove il Var ha annullato valanghe di gol per millimetri e il pallone coi sensori ne ha cancellato altri. Non era mai accaduto che un rigore lampante sparisse dal teleschermo. E pensare che la Germania è padrona di casa degli Europei, nessuno potrà dire che è stata favorita. Per la cronaca il signor Taylor non ha visto il rigore, ma ha distribuito 15 cartellini gialli.
La Francia ha battuto il Portogallo ai calci di rigore, un errore dei lusitani spento sul palo e una prodezza di Maignan, il calcio decisivo sistemato a dovere da Theo Hernandez. Una Francia a trazione milanista. Tutta qui la partita, pochissime emozioni. Francesi che non hanno mai segnato su azione in questi europei; molta noia e vecchio catenaccio: basta per andare avanti. Un buon Portogallo esce di scena e con la squadra lusitana esce anche Cristiano Ronaldo che non è più quello di una volta. E’ stato il suo ultimo Europeo a 39 anni, pare voglia candidarsi al mondiale del 2026, a 41 anni, la stessa età di Pepe che è stato tra i migliori del campionato. Resta una leggenda del calcio al quale ha dato tutto e dal quale ha avuto anche di più.
A fatica e solo ai rigori anche l’Inghilterra sulla Svizzera (1-1 dopo i supplementari). Elvetici sempre alla pari, più pratici, poco fortunati allo scadere. Gli inglesi hanno rovesciato la cabala che li vedeva sempre soccombere ai rigori (da ricordare i rigori di Italia-Inghilterra negli ultimi europei. Determinante l’errore di Akanji, uno dei migliori. Ma anche in questo caso è andata avanti una squadra poco offensiva nonostante la presenza di talenti come Bellingham.
Infine, Olanda-Turchia, con l’ultimo allenatore italiano impegnato (Vincenzo Montella sulla panchina turca) e un po’ di “italiani” in campo da una parte e dell’altra. Una bella partita che la Turchia ha mostrato di dominare per un tempo, poi si è fatta raggiungere e superare dall’Olanda, sbagliando nel finale più di un’occasione. Avrebbe meritato il pareggio. Così a chiudere il quartetto non c’è stata nemmeno la sorpresa turca e si è ricomposta la vecchia élite del calcio europeo, naturalmente senza l’Italia: e riecco Francia, Inghilterra, Spagna e Olanda.
Il fatto è che non si sono viste grandi squadre se non in pochissime occasioni, non si sono visti all’opera i talenti annunciati. Certo l’Italia ha perso il diritto di parola, sparita prima del tempo e incapace di lasciare un segno, priva di personalità e senza nemmeno un briciolo di coraggio e di amor proprio.
In una settimana la partita a quattro dirà chi sarà il nuovo campione d’Europa. Niente di nuovo sotto il cielo di Berlino.
La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Enordest.it”