https://www.enordest.it/2023/09/03/filippo-luomo-che-cura-il-passaggio-del-testimone/
Vanni Zagnoli
Il nostro zizzagare settimanale fra sport e storie e racconti video dal nostro archivio stavolta parte con gli sport olimpici, canoa, pentathlon moderno e ginnastica ritmica. Poi, naturalmente, atletica e, soprattutto, basket.
Nella canoa, dunque, il titolo mondiale nella c2 1000 metri, con Daniele Santini e Nicolae Craciun, di origine moldava, italiano da solo 4 anni e che ha fratello, pure canoista. Non è specialista olimpica, è il primo titolo mondiale sulla distanza per l’Italia, sino all’ultimo weekend il risultato migliore era l’argento del ’60, a Roma, quando era nel programma olimpico. E’ il punto più alto nella storia della canadese biposto.
Nel pentathlon, Elena Micheli, di Rieti, bissa l’oro mondiale conquistato lo scorso anno, ripete la prestazione con cui aveva vinto le finali di coppa del mondo. Prende la testa dopo il nuoto e comanda la laser run, chiudendo a 1429 punti. Nove di vantaggio su Alice Sotero, piemontese di Asti, nona dopo il nuoto, rimonta sulla britannica e chiude a 9” dell’oro: aveva vinto i Giochi Europei. Ai mondiali di Bath, in Inghilterra, arriva anche l’oro a squadre, per l’Italia, 26 anni dopo, con Alessandra Frezza in squadra pure. E poi c’è stato l’argento in staffetta di Maria Beatrice Mercuri e Aurora Tognetti.
Sotero vanta già due olimpiadi e a Tokyo è stata quarta, miglior risultato nella storia italiana olimpica al femminile. Con Micheli, si presenterà da favorita a Parigi.
Ginnastica ritmica. La ct Emanuela Maccarani continua a vincere medaglie, in attesa della sentenza sul processo sportivo per gli abusi psicologi a diverse azzurre ed ex.
Ai mondiali di Valencia, due argenti di Sofia Raffaeli, al cerchio e alla palla. La marchigiana è bronzo insieme a Milena Baldassarri nel team ranking e poi argento nel concorso generale, così Sofia a 19 anni raggiunge le 12 medaglie mondiali.
Infine il bronzo di squadra ai 5 cerchi, con Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Laura Paris e Daniela Mogurean. Maccarani ha ancora come assistente Olga Tishina, russa, la più discussa per i modi usati nei controlli del peso delle ginnasta, e al loro fianco ora c’è Federica Bagnera. L’urugano delle deposizioni non ha abbassato i risultati internazionali.
Atletica. Il bilancio dei mondiali, nel medagliere. Dietro gli Usa (12 ori; 29 medaglie) il Canada (4 ori; 6), la Giamaica come medaglie sarebbe seconda. Due ori per l’Uganda, 4 medaglie per l’Ucraina; un titolo, a sorpresa, per l’India, nel giavellotto, solo due podi per la Polonia. Un podio, storico, per le Isole Vergini, l’argento; secondo posto nel giavellotto per il Pakistan. Solo un bronzo per la Francia, addirittura la Germania conclude senza medaglie. L’Italia è 13^, con 1 oro, due argenti e un bronzo.
L’ultima medaglia dell’Italia è stata l’argento della staffetta 4×100, che riprendiamo da Repubblica di lunedì, nella prima parte.
“Uno scienziato (poco) pazzo, due cavalieri della velocità, uno specialista e un dilettante. Tutti loro vengono da una notte insonne”, scrive Emanuela Audisio, 70 anni, fiorentina, veterana della redazione, dopo le scomparse di Gianni Mura e di Gianni Clerici.
Rigali (10”55), Jacobs (8”55), Patta (9”28), Tortu (8”94) e il segreto di una staffetta azzurra, argento mondiale anche grazie al metodo Di Mulo: «Far correre il testimone il più velocemente possibile nella zona cambio». Il passaggio Jacobs-Patta è avvenuto in due centesimi in meno di Jacobs-Desalu a Tokyo. Filippo Di Mulo, 60 anni, è il prof della velocità, fisico asciutto:«La tensione mi prosciuga, la notte prima della gara non dormo». Gira con il tablet, ha immagazzinato 10 anni di atleti, dati, gare, centimetri, numeri di scarpe. «Non mi sfugge nulla. Ci sono sempre emergenze, anche all’ultimo minuto, andrei nel panico se non avessi le schede di tutti, io ragiono sui numeri. Voi pensate sia facile chiamare in privato Desalu, campione olimpico, e dirgli che al posto suo corre Patta? Non l’ha presa bene. Io cerco sempre di spiegare, ma se mi sbagli 5 cambi su 10 significa che non sei concentrato e vai fuori. Rigali in prima frazione era andato bene a Grosseto, Ceccarelli invece si è rifiutato di correre la 1ª, la 2ª, la 3ª frazione perché è a disagio, cosa gli faccio fare, la 5ª? Jacobs è tatticamente bravo, sa adattarsi, come Patta, che nella staffetta si esalta, anche se ricevere da Jacobs e dare il testimone a Tortu implica responsabilità».
Il Cenerentolo del gruppo è Roberto Rigali, 28 anni, l’unico non militare, che quasi piange: «Mi faccio il mazzo come gli altri, ma sono dilettante, nella società Bergamo Stars del presidente Dante Acerbis, che ringrazio, perché mi paga le cure mediche e mi allunga anche qualche soldo per la benzina. Vivo a Bergamo, sono di Borno, in Valcamonica, mio padre Vincenzo fa il cuoco, mia mamma Elena è operatrice sanitaria, ho un fratello più grande, a casa abbiamo un orto. Quando faccio lavoretti, tipo tagliare la siepe, papà mi dà una paghetta. Studio scienze motorie, ho una borsa di studio, finora non avevo mai vinto nulla, mi battevano sempre tutti, ma io in panchina ho tenuto duro. Quando ho dato il testimone a Marcell gli ho fatto un urlo da spavento. Peccato che i miei compagni mi abbiano festeggiato buttandomi in testa un secchio d’acqua dove dentro c’era una lastra di ghiaccio che mi ha fatto venire un bernoccolo».
Al meeting di Zurigo, il secondo posto di Davide Re sui 400 e il quarto di Gianmarco Tamberi. Nel salto in alto vince Barshim, il qatariota.
Basket. Al mondiale nelle Filippine, l’eliminazione della Francia nella prima fase, finalista olimpica, eliminò ai quarti l’Italia e poi la Slovenia. Aveva perso la prima con il Canada, poi con la Lettonia, allenata da Luca Banchi, che ha vinto di due punti.
Venerdì c’è stata la nuova impresa di Banchi, con la Lettonia batte anche la Spagna di Scariolo e oggi si giocherà il passaggio ai quarti.
A Manila c’è stato anche il primo successo del Sud Sudan ai mondiali. 62^ posizione del ranking, batte la Cina di 20 punti. Il Sud Sudan è indipendente solo dal 2011, è il paese più povero del pianeta, colpito dalla guerra civile negli ultimi anni. Non ha neanche un palazzetto dove far giocare la nazionale. Ha la guardia dei Chicago Bulls Carlik Jones.
E poi c’è l’Italia. Aveva debuttato battendo a fatica l’Angola, poi ha perso con la Repubblica Domenicana, nonostante la rimonta da -16, e l’espulsione di Pozzecco, che come un anno fa all’Europeo esagera nelle proteste.
Quindi il successo con le Filippine, agevole, e lì l’uscita a vuoto del ct Gianmarco Pozzecco: “Ho uno staff clamoroso, se non ci fosse stato il mio staff mi sarei buttato giù dal 37° piano dell’hotel dove ho la camera, qui a Manila. non si apre la finestra, poi uno è sempre rimasto a controllarmi, avevo sempre uno dello staff che mi dormiva vicino, perché non facessi cazzate. Sono fatto così”.
Alle volte l’ansia è tale – e chi scrive lo sa – che arrivano cattivi pensieri. Esternarli però così, su Skysport, anche se a caldo, è fuori luogo. Soprattutto se pensiamo alla tragedia di Ituma, nel volley femminile.
Venerdì c’è stata la grande impresa dell’Italia, contro la Serbia. Azzurri avanti di 10 punti, poi sotto di 16, rimonta, leggero allungo e resistenza nel finale.
Danilo Gallinari ha 35 anni, è stato penalizzato da 2 gravi infortuni e ha dovuto saltare i mondiali, dopo gli Europei. Simone Fontecchio con questi 30 punti contro i serbi, a 27 anni sancisce il sorpasso nei confronti del Gallo e anche la prospettiva di poter ambire al quintetto in Nba, agli Utah Jazz.
Abbiamo raccontato la sua storia durante il covid, tramite il papà Daniele, ottimo ostacolista sui 110, negli anni ’80.
Altri video con Daniele Fontecchio sono su vannizagnoli.it, su youtube.
E poi il racconto di Simone anche tramite il fratello Luca, protagonista nelle minors e consulente finanziario. Mamma è Malì Pomilio, ex azzurra della pallacanestro.
La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Enordest.it”