Enordest.it. Atalanta, vincere quando non si è capoluogo di regione

(enordest.it)

https://www.enordest.it/2024/05/26/atalanta-vincere-quando-non-si-e-capoluogo-di-provincia/

Vanni Zagnoli

Dietro al primo trofeo internazionale dell’Atalanta c’è la programmazione dei Percassi, Antonio è l’unico presidente della serie A che abbia giocato a calcio a buoni livelli, anche nella massima serie A, a Bergamo. Lasciò a 25 anni, per fare l’imprenditore in campo immobiliare. Iniziò aprendo un franchising con il marchio Benetton, 20 anni più tardi avrebbe costruito parecchi outlet.

Fondamentale è anche il contributo economico del socio Stephen Pagliuca, in finale di Conference in Nba con i Boston Celtics: “Sono a Dublino a tifare – raccontava -, il Bayer è favorito ma lo era anche il Liverpool… De Ketelaere mi ha impressionato più di tutti e se esistesse un premio al manager dell’anno lo darei a Luca Percassi”.
Che è uno dei figli del presidente, il vero manager dell’Atalanta. Alla direzione sportiva c’è Tony D’Amico, ex Verona, con Gabriele Zamagna, da 13 stagioni a Bergamo: gira il mondo a caccia di talenti. E’ la figura chiave, che lavorando con Giovanni Sartori, ora al Bologna, ha ulteriormente perfezionato lo scouting. Rifugge i riflettori, lavora in silenzio, esattamente come tanti orobici.
Di fronte c’era il Bayer Leverkusen. Arrivò in finale di Champions nel 2002, impegnando a fondo il Real Madrid, perse solo per uno dei gol più belli della storia, di Zinedine Zidane, con una mezza girata al volo, un sinistro unico, imparabile. Quella volta avrebbe meritato i tempi supplementari, decise quella prodezza, dopo l’1-1 iniziale, firmato Raul e Lucio, futuro interista, per i tedeschi, stavolta il primo tempo è stato a senso unico, con la doppietta di Ademola Lookman, che nel finale avrebbe fatto tris.

Vincere trofei, per una città non capoluogo di regione, è infinitamente più difficile, come peraltro per le non 3 grandi tradizionali del nostro calcio.
Scorriamo i palmares, trofeo per trofeo, per le squadre italiane, seguendo il sito della Uefa.
Fra Champions league e coppa dei Campioni (Francesco Repice su radio Rai1 continua a chiamarla così), 7 successi per l’Inter, 3 per l’Inter e 2 per la Juve. Europa league e Uefa, 3 Inter, 3 Juventus, 2 Parma, 1 Napoli, adesso anche Atalanta. Supercoppa Uefa, 5 Milan, 2 Juve, 1 Lazio e 1 Parma.
Coppa delle coppe: Milan 2, Fiorentina e Juventus, Lazio, Parma e Sampdoria 1. Conference League: Roma 1. Per trovare trofei in provincia, dobbiamo scendere agli intermedi, all’Intertoto che qualificava alla Uefa: uno a testa per Bologna, per la Juventus di Ancelotti, per il Perugia e per l’Udinese. Le coppe Intercontinentali: Milan 3, Inter e Juve 2. Mondiali per club, uno per il Milan e uno per l’Inter.
Poi ci sarebbe da discutere sugli artifici contabili della Parmalat per i trofei dei crociati (iniziarono nel 1990), come per quelli della Lazio, dato l’indebitamento della gestione Cragnotti, in particolare della Cirio.
Resta il fatto che una Europa league dell’Atalanta è meritevole di festeggiamenti nazionali, anche fra le tifoserie rivali dei bergamaschi. Noi siamo di Reggio Emilia, siamo ritornati ieri sera da Bologna, dai festeggiamenti per la Champions rossoblù, altrettanto storica, e in centro a mezzanotte non c’era nessuno con vessilli neroblu.

L’ultima italiana a vincere questo trofeo fu il Parma, giusto 25 anni fa, ma era un altro calcio, con costi meno esorbitanti.
Certamente è un grande traguardo che darebbe slancio anche a proprietà non metropolitane, per inseguire se non il secondo trofeo d’Europa almeno il fare strada nelle due coppe meno blasonate, ovvero la Conference, oltre a questa Europa league.
Il nostro pronostico era 65% Bayer Leverkusen, imbattuto in stagione, e 35% Atalanta. Già i tempi supplementari sarebbero stati un grande risultato, per i neroblu, è arrivato un 3-0 non lontano dal 4-0 in coppa dei Campioni realizzato dal Milan sul Barcellona, nel ’94, e celebrato su Sky in queste settimane.

Gasperini è l’allenatore migliore al mondo, perlomeno il più sottovalutato, lo ripetiamo da anni.

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Europa league, Bayer Leverkusen-Atalanta 0-3. Gasperini miglior allenatore al mondo, sottovalutato
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In carriera ha sbagliato solo il subentro al Palermo, in serie A, con un parziale di 2 vittorie in 23 gare. Non si poteva giudicare all’Inter per sole 5 partite, il presidente Massimo Moratti ha riconosciuto più volte di avere sbagliato. Prima di congedarlo, gli impose il passaggio alla difesa a 4, in Champions league. Lo ingaggiò su consiglio di Mourinho, non gli diede il tempo di lasciare la sua impronta, di cambiare la mentalità dei nerazzurri.

A Bergamo è da 8 stagioni e magari avanza ancora, è unico, ha cambiato la storia di una città da 120mila abitanti, un milione con la provincia. La società vanta un superbilancio, con 157 milioni di attivo da quando è arrivato il tecnico piemontese. Pensate come sarebbe andata se la Juve o l’Inter avessero creduto in lui per queste stesse 8 stagioni, spettacolo e risultati. Sempre super annate e senza plusvalenze fittizie. Adesso vediamo se passerà al Napoli, a 66 anni, o se vorrà continuare a essere il Ferguson italiano. Può raggiungere il decennio di fila, come Claudio Foscarini al Cittadella, dal 2005 al 2015.

Uno degli snodi chiave dell’Atalanta in Europa league fu nel 2018, a febbraio, quando si fece eliminare dal Borussia Dortmund. All’epoca giocava a Reggio Emilia perchè lo stadio di Bergamo non era a norma per le coppe. E aveva già uno splendido pullman.

Qui raccontavamo all’Olimpico una delle 5 finali perse da Gasperini, 4 anni fa, contro la Lazio, in coppa Italia. Padre e figlio ci raccontavano come a Bergamo ormai si tifi solo Atalanta.

L’atmosfera, proprio, di quell’evento. Ricordiamo che all’interno degli stadi, in particolare in serie A, non si possono effettuare riprese, è per questo che pubblichiamo il sonoro, in particolare.
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Lazio-Atalanta 2-0. I tifosi e i parenti bergamaschi, i vip. Il servizio d’ordine, l’Olimpico. Volti
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Quella sera arrivammo nel secondo tempo e scegliemmo proprio di andare sugli spalti, rinunciando a partecipare alle conferenze stampa.

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Lazio-Atalanta 2-0. I tifosi e i parenti bergamaschi, i vip. Il servizio d’ordine, l’Olimpico. Volti
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Un’altra finale persa dall’Atalanta fu a Reggio Emilia, sempre la coppa Italia, contro la Juventus allenata da Andrea Pirlo. I due ambassador furono Trezeguet per i bianconeri e l’ex portiere dell’Atalanta Ivan Pelizzoli

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Atalanta-Juve di coppa Italia, Trezeguet e Pelizzoli: “Da bandiere in campo ad ambassador. Vaccini”
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Erano i tempi del covid

Quella sera c’erano le compagne di due neroblu, di Zapata, poi passato al Torino, e di Palomino, dal 2017 all’Atalanta.
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Atalanta-Juve, le compagne di Zapata e di Palomino
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Questo, invece, è un brano video del nostro viaggio a Bergamo, per la coppa Italia, a inizio gennaio, con il Sassuolo. Ci sono i cori e il saluto finale di De Katelaare e compagni alla curva di casa, sempre appassionata

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Atalanta-Sassuolo 3-1. Lo stadio di Bergamo e la curva Federico Pisani. 50 dal Modenese. Il cantiere
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Il camminamento attorno allo stadio Azzurri d’Italia, che a noi piace continuare a chiamare Brumana, con il cantiere attorno. “Per due stagioni ci hanno potuto seguire, in casa, solo 14mila spettatori”, ricorda Gasperini, a Dublino, dopo la finale di Europa league
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Atalanta-Sassuolo 3-1. Lo stadio di Bergamo e la curva Federico Pisani. 50 dal Modenese. Il cantiere
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L’Atalanta ha pure uno splendido settore giovanile, si è aggiudicata il campionato primavera per 4 volte. Tre anni fa eravamo a Sassuolo, alla finale primavera persa 3-5 contro l’Empoli e il giovane Ceresoli spiegava la sconfitta.

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Atalanta-Empoli 3-5, la finale primavera. Ceresoli: “Gli inserimenti dei toscani proprio a sinistra”
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La nostra rivisitazione del mondo Atalanta si chiude con Ottorino Piotti, oggi 70enne. Era in campo con i bergamaschi nella semifinale di coppa delle coppe del 1987-88, 2-1 in Belgio e 1-2 in rimonta del Malines a Bergamo

Questo è il magico mondo dell’Atalanta, la provincia sul tetto d’Europa. Se Gasperini resta, insegue la semifinale di Champions, accarezzata contro il Psg, sfumata nel recupero. E poi un 2° posto mai raggiunto, in serie A. E’ una Dea bellissima, rimasta fuori dall’Europa una sola volta, con Gasperini. Con la famiglia Percassi al vertice, Bergamo può eguagliare l’Udinese, in serie A da 29 stagioni di fila.

La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Enordest.it”

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