(v.zagn) 1) Insigne al Parma, i fratelli d’arte al traino, oggi e nella storia. Giuseppe e Franco Baresi, i Donnarumma, Pippo e Simone, ma da allenatori è il contrario.
2) Le proprietà straniere nei principali campionati Europei. Il Vicenza diventa anglo-lussemburghese.
3) Gli italiani proprietari di club stranieri: il Rijeka è di Volpi, patron dello Spezia, ne cercherei altri.
4) La galleria dei centravanti, in serie A. Higuain e gli altri. Il Sassuolo per esempio con Falcinelli per Defrel forse non peggiora.
5) La fatica delle nazionali, la crisetta del volley, la ripresa del femminile, la pallanuoto dai podi olimpici all’uscita ai quarti, prevedibile.
6) Palombelle non se ne vedono più, perchè Campagna non insegna la sua specialità?
7) L’arte della difesa: calcio, basket, pallanuoto, magari non volley.
8) Le sportive e gli sportivi italiani della storia. Razza Piave, Veneto e Friuli, nella storia. I 29 anni equivalgono ai 41 di Totti?
Chissà, magari con il doppio oro, a Londra, si sarebbe ritirata subito, Federica.
9) L’allenatore Stefano Morini, con cui ho parlato ieri sera.
Ha pure il veneziano Christian Galenda, ex velocista, nello staff con cui prepara i fondisti.
10) L’Italia del nuoto ha punte, è la cifra generale non ancora buona, con troppe uscite al primo turno e in semifinale.
Federica sorprende, onora l’iscrizione ai 100: “Sarà la mia gara”. Giunta mi aveva detto “Sicuramente fa i 200 e una staffetta”, la mamma era più probabilista anche per la seconda staffetta e per i 100.
11) I mondiali negativi di Luca Dotto, padovano, due eliminazioni al primo turno, per ora, e della fidanzata Rossella Fiamingo, nella spada, ottavi (miglior italiani) e quarti, direi, nella squadra.
12) Atletica, l’ufficlalizzazione dei 36 azzurri, ce n’è solo uno in più, Vergani, rispetto alla lista che ebbi in anteprima domenica sera. Posso sentire il presidente Giomi, mai sentito, il ct Locatelli, oppure uno fra i pochi da medaglia.