(v.zagn) 1) I 16 allenatori confermati su 20 in A (era un mio cavallo di battaglia), in B invece sono appena 9 su 22.
La rivoluzione del 4° posto in Champions e la settima in Europa League. Quattro italiane in Champions senza preliminare e quel 7° posto che addolcisce le stagioni. Come sarebbe cambiato il nostro calcio in questo millennio, senza le eliminazioni al preliminare, dunque con 1-2 squadre in più in Champions e anche la 7° inclusa, quando Milan e Inter sono rimaste fuori spesso. Quest’anno la 7° era la Fiorentina, a memoria.
2) Il ds della Spal, Davide Vagnati, genovese, ex calciatore di Lega Pro, soprattutto, ha 39 anni, è il più giovane ds della serie A.
3) Le finali rare di nuoto e atletica. Due giorni di nuoto bastano a evidenziare la povertà della base, del movimento. Dietro il bronzo di Detti, niente. Poche medaglie, poche finali. Nell’atletica, poi, ancor meno.
4) La straordinaria storia di Daniele Greco, con 7-8 infortuni molto gravi dal 2013 a oggi. Mi tiene viva la fede, è il triplista, in gara persino al Sestriere in altura, per provare a strappare il pass. “E’ partito tutto 4 anni fa, con l’infortunio nel riscaldamento delle qualificazioni mondiali. Ho 28 anni, insisto, penso a Donato, medagliato indoor a 41. Mi salvo con la fede”. Van Basten, le 9 operazioni per Casiraghi, al Chelsea.
5) Una bella intervista con Loris Stecca, in semilibertà: ogni sera torno in carcere, è brutto.
Storia straordinaria. Lui che fu il più giovane italiano campione del mondo, a 23 anni, combattè in Nevada di fronte a 25mila persone, ha sempre avuto problemi. 20 anni fa faceva il parcheggiatore – mia grande esclusiva -, poi fece gesti clamorosi, voleva buttarsi in autostrada, mentre 3 anni fa ha accoltellato una veneziana, Cester, che si era invaghita di lui. E adesso sta pagando. Il dramma del carcere: “Ma ho grande forza mentale”.
Bellissimo racconto: “Siamo in 140, solo 20 italiani. Solo adesso ho il telefonino. Faccio training autogeno”. Insegna in palestra, c’è anche il ring.
