Vanni Zagnoli
La Slovacchia batte Il Belgio e autografa una grande sorpresa. L’1-0 è paragonabile al 3-2 degli slovacchi sull’Italia al mondiale del 2010, con l’eliminazione in qualificazione dei campioni guidati da Marcello Lippi. Anche quel giorno era in campo Juraj Kucka, aveva 23 anni, oggi sono 37 e resiste non lontano dai livelli toccati al Genoa, al MIlan e al Parma.
Il grande pressing dei bianchi è chiamato da Francesco Calzona, il tecnico che la Slovacchia aveva prestato al Napoli, per l’ultimo terzo di campionato, precedente unico, da non ripetere, perchè diversamente qualsiasi ct potrebbe anche allenare un club, se serve, almeno nelle fasi chiave di una stagione. Calzona è calabrese, nato a Vibo Valentia, provincia dal 1992. All’epoca giocava fra i dilettanti toscani, dopo avere debuttato nell’Arezzo. Castiglionese e Quarata, Subbiano e Dante. E’ al Tegoleto (provincia di Arezzo) che conosce Maurizio Sarri, suo allenatore.
A 36 anni parte a guidare Castiglionese, Torrita, dal 2007 al 2018 è vice di Sarri in 8 squadre, dall’Avellino al Napoli. E’ lì che conquista Marek Hamsik, al punto che lo segnala alla federazione, come ct, incarico assunto nel 2022.
Calzona ha 56 anni, Domenico Tedesco appena 38. E’ cresciuto a Bocchigliero, provincia di Cosenza, con i genitori. Che per motivi economici si trasferiscono in Germania. Gioca nell’Asv Aichwald, a 23 anni, nel 2008, inizia ad allenare giovanili. Nel 2017 subentra in Bundesliga 2, all’Erzegebirge Aue, evita la retrocessione e da lì ottiene grandi occasioni. Passa allo Schalke 04, arriva secondo dietro il Bayern in Bundes. Raggiunge gli ottavi di Champions, il 7-0 a Manchester con il City gli costa però l’esonero. Poi Spartak Mosca, Lipsia e nel febbraio del 2023 arriva al Belgio. Ha il contratto sino al 2026 ma in caso di eliminazione al primo turno sarebbe probabilmente esonerato. Resta il fascino di una sfida fra calabresi, anche se Calzona ha passato molta della sua vita in Toscana. Sono partiti dal basso, l’ascesa di Domenico Tedesco è stata molto più rapida e adesso alla guida di una delle nazionali più qualitative d’Europa può fare meglio della generazione d’oro mai arrivata a finali internazionali. Solo Lukaku e De Bruyne sono rimasti di quei campioni, entrambi sono stati contenuti dall’organizzazione difensiva di Calzona.
Da “derbyderbyderby.it”