C’è un’intervista che avrei voluto fare, per periodici o quotidiani nazionali.
Raccontare Daniele Tombolini. Il vino, il piacere di apparire, la tv. I riccioli bianchi, il mondo arbitrale, le prese in giro in tv, sui campi: dei colleghi, ai colleghi.
Questa fu la sua risposta all’ipotesi di intervista.
“Alcuni sono fuori pista: non mi piace apparire nonostante vada in televisione; il mio massimo è la campagna e passare giornate intere a decespugliare. Oppure a restaurare un mobile o a coltivare l’orto sinergico (la mia ultima passione). Altro che apparire…
Dunque non so se un anti personaggio del genere può interessare, anche se è verissimo che, a differenza di altri arbitri, non mi sono mai preso e non mi prendo troppo sul serio”.