Daniele Poto, giornalista, scrittore, predilige le inchieste scomode. In ambito sportivo si è distinto nell’analisi delle connivenze tra calcio e criminalità organizzata. Dinamica che descrive nel libro “Le mafie del pallone”. Ultima opera pubblicata è “Binario 95”. Nel saggio il treno viene usato come metafora della vita reale. Le carrozze sono i contesti sociali alta velocità, prima e seconda classe, stazioni centrali, scali di transito, passaggi a livello, sottopassaggi. Storie di persone appartenenti ad ogni ceto sociale con problemi diversi ma con l’inquietudine comune. Il viaggio ha una destinazione precisa, però non si conosce l’itinerario. Esistenze che vegetano tra la tragedia, lo sconforto, l’ingiustizia, la casualità, la fortuna, la malattia, la rabbia. L’autore segue la medesima linea di indirizzo generale adottata in tutti i suoi libri. La ricerca della verità attraverso il viaggio è l’assunto concettuale dell’esistenza. La verità è il luogo di approdo dove condivisione, amicizia, solidarietà determinano il grado di interazione tra esseri umani.
(v.zagn.) Mi manca molto Daniele Poto, caro amico di Tuttosport. Ci vedevamo spesso a Parma, lui era inviato, un grande inviato. Esperto di Lazio, collegamenti per radio 24, amante degli sport vari, in particolare di quanto attiene alla federazione lotta, pesi e judo. E’ un piacere recensire la sua opera, qua. Complimenti anche per le altre.