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Tenevo tanto al mio primo lavoro con la famiglia Scirea. E’ il coronamento di contatti iniziati due anni fa, anche con Riccardo. Domani il posticipo vede Modena e Cittadella, ovvero ultimo trofeo fairplay, al Modena, e ultimi 3, al Citta. Di qui l’idea di questo contributo originale, valorizzato da Alberto Monguidi, capoufficio stampa della Lega di serie B. E’ stato affidato alla vedova di Gaetano, Mariella, e al figlio Riccardo. Scirea era il campione preferito da mio padre Vasco, morto nel 2002. Papà era tifosissimo della Juve, seguire la Juve rappresentava una distrazione dalla vita di agricoltore, allevatore e poi lavoratore a domicilio. E’ un modo originale per ricordarlo.
Aveva una predilezione per i campioni gentiluomini e di talento: Boniperti, Scirea, Causio. Classe dentro e fuori dal campo. E’ stato un onore, ci tenevo tantissimo. Ringrazio la Lega di serie B, il Modena calcio, il capufficio stampa Franco Iacopino per avere contribuito con una notizia.
Il trofeo Fairplay, dedicato alle tifoserie più corrette, vinto per la stagione 2013/14 dal Modena, è intitolato a Gaetano Scirea, il campione della Juventus e della nazionale, scomparso il 3 settembre dell’89 nell’incidente stradale in Polonia. Lunedì, nel posticipo della prima giornata del campionato di Serie B l’ideale passaggio di consegne fra il Cittadella, vincitore delle ultime tre edizioni, e i canarini. Proprio nel giorno in cui si abbatte un’altra barriera fra il campo e le tribune del Braglia avvicinando tifosi e atleti.
Tramite il giornalista Vanni Zagnoli e il sito della Lega Serie B, Mariella Scirea e il figlio Riccardo recapitano questa lettera al Modena, al Cittadella, ai loro tifosi e, in generale, a tutte le società di serie B perché seguano il loro esempio di fairplay, dentro e fuori dal campo.
di Mariella e Riccardo Scirea
“Le nostre congratulazioni al Modena, per il trofeo Fairplay intitolato a Gaetano. Nell’ultima stagione, l’atteggiamento dei tifosi è stato il più corretto del campionato di serie B. La squadra è arrivata alle semifinali dei playoff, ha impensierito il Cesena, poi promosso, e anche il rapporto con i sostenitori è stato gestito in maniera molto sana. Merito del presidente Angelo Forcina, del socio di riferimento Antonio Caliendo e anche dell’entusiasmo creato dall’allenatore Walter Alfredo Novellino, avversario di Gaetano negli anni ’70 e ’80: sono nati entrambi nel 1953, Walter una decina di giorni più tardi di Gaetano. Era ala destra del Milan, vinse lo scudetto della stella nel ’79, mentre la Juve in quella stagione si aggiudicò la coppa Italia, naturalmente con Gaetano libero.
Era di Cernusco sul Naviglio, Novellino invece a lungo ha abitato a Milano. Il loro modo di interpretare il calcio era molto diverso per temperamento, ma egualmente apprezzabile. Fra l’altro nel settembre del ’78 Gae uscì all’intervallo dell’amichevole con la Turchia, quando Walter subentrò a Causio debuttando in nazionale. Si giocava a Firenze e finì 1-0 per gli azzurri.
In questo anni drammatici, di violenze, negli stadi italiani, il pubblico dello stadio Alberto Braglia merita un encomio particolare. Sarà di esempio, anche di aiuto, per gli sportivi che seguono gli altri club. La stessa città della Ghirlandina dev’esserne orgogliosa.
Allo stesso modo, il pubblico di Cittadella, con i suoi circa 1500 abbonati, è il fiore all’occhiello della società veneta.
Per la stagione al via ora, un augurio affettuoso a entrambe per risultati ancora migliori. Il Citta è alla 10a stagione di serie B, davvero un bel traguardo, per il paese padovano, con la famiglia Gabrielli al vertice dal 1973, per una bella storia di provincia, nel calcio italiano.
Fuori dal campo, battere la strada del fairplay è la cosa più giusta.
A Modena come segretario generale c’è da un decennio Franco Iacopino. Era stato lui a suggerire alla Reggina di affidare la panchina amaranto, in serie B, a Gaetano, quando ancora Lillo Foti non era presidente, ma già nel consiglio. Nell’estate dell’88, Gae aveva appena finito il corso di Coverciano, tantopiù con ottimi voti.
Fu Giampiero Boniperti a pretendere che restasse alla Juve. “Sarai il secondo di Zoff”, gli disse, e lui obbedì. Del resto, nel calcio di una volta, i presidenti si ascoltavano…
Diversamente saremmo stati molto felici di trasferirci a Reggio Calabria, sarebbe stata la sua prima esperienza da primo allenatore. All’epoca Gaetano, con la sua fama di campione del mondo, era molto richiesto, anche per il modo di atteggiarsi. In campionato non ha mai giocato al Braglia, poiché all’epoca il Modena non era in serie A, gli sarebbe piaciuto perché la piazza è appassionata e competente. Neanche a Cittadella è mai stato, poiché all’epoca la squadra era fra i dilettanti. Sono storie di calcio che appassionano tanto la nostra famiglia. Tramite il sito della Lega di serie B, facciamo gli auguri per una felice stagione a tutte e 22 le società, perché lo spettacolo sia sempre in campo e fuori.
Un saluto da Torino.
testo raccolto da Vanni Zagnoli