http://www.gazzettadiparma.it/blog/200617/Che-nostalgia-per-il-calcio-d.html
di Claudio Rinaldi
Anche gli arbitri italiani avranno lo spray temporaneo, Nicchi dixit. Bene, cioè male. Ci siamo, ahinoi, abituati alle casacche fosforescenti degli arbitri, alle scarpe dei giocatori di colori diversi, a metri quadrati di tatuaggi. Lo spray temporaneo mette tristezza. Michelotti faceva rispettare i 9 metri e 15 rifilando dei cazzotti nell’addome a chi era in barriera e provava a ingannarlo, passettino dopo passettino. Non si può dire, per decenza, cosa avrebbe risposto, se gli avessero chiesto di mettere una bomboletta nel taschino, insieme ai cartellini giallo e rosso e al fischietto di riserva.
Il rischio, obiettivamente, è di apparire retrogradi: ma – lasciatecelo dire – che nostalgia per il calcio d’antan. Quando un fuoriclasse era un fuoriclasse: non un top player. Quando il contropiede era il contropiede: non la ripartenza. Quando in tivù non esisteva la seconda voce: ma Martellini, e poi Pizzul, se la cavavano benissimo da soli, così come Ameri e Ciotti alla radio. Inutile fare paragoni con i loro colleghi di oggi: sarebbero impietosi.
Chi ha amato “quel” calcio oggi fatica ad appassionarsi, con giocatori che cambiano squadra a metà stagione. Bergomi non avrebbe proprio mai pensato di cambiare squadra (né Franco Baresi, né Bruno Conti). Quando – era il 1983 – Oriali e Bordon si svincolarono dall’Inter, e furono i primi ad approfittare della norma appena introdotta, dopo 13 anni di militanza nell’Inter (più quattro anni nelle giovanili, nel caso del mediano) ai tifosi nerazzurri sembrò uno scandalo. E lo era, per il calcio di quei tempi. Oggi, l’ex cittì Prandelli si è accasato in Turchia a suon di milioni poche ore dopo il mesto ritorno dalla débâcle brasiliana. E non ha scandalizzato (quasi) nessuno. Altri tempi. Purtroppo.
Il mio commento: vannizagnoli09/07/2014 08:47
Concordo in tutto, Claudio, meno che su Michelotti. Ero bambino, come arbitrava, non amavo i suoi eccessi, come non li amo in tv. Stesso discorso che ti ho fatto su Brera e che giustamente mi hai confutato. Allora ti chiedo. Per Alberto vale lo stesso discorso? Un conto è il polemista tv e un altro era l’arbitro? A me Rizzoli piace e gli auguro la finale, da emiliano.