Dailybasket.it. L’intervista a Nando Gentile realizzata per Libero nella sera dello scudetto di Milano, come “copertura”. Con qualche aggiornamento

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Vanni Zagnoli E’ la storia della più grande famiglia del basket italiano, si arricchisce del capitolo più esaltante. Alessandro Gentile è stato scelto in Nba con il numero 53, dagli Houston Rockets: è il capitano dell’Ea7 Armani Jeans, scudettata nella bellissima di finale con Siena, rappresenta il perno dell’Italia che preparerà le qualificazioni agli Europei e poi sbarcherà tra i professionisti americani.

Nando Gentile, da padre, cosa prova?

“Fa piacere – risponde l’ex playmaker, 47 anni -, è il premio a un ragazzo che fa tanto per la pallacanestro italiana. Sarebbe il quinto a giocare laggiù”.

Ma è già pronto per il salto?

“Gli hanno offerto un biennale, per il momento resta a Milano, l’abbiamo deciso assieme”.

E’ lei il procuratore?

“No, Riccardo Sbezzi, che aveva seguito me da giocatore e pure tanti artefici del miracolo Caserta”.

Il suo ex compagno Enzino Esposito fu il primo azzurro in Nba, assieme a Stefano Rusconi. Risultarono meteore. Alessandro si può affermare, al pari di Belinelli? “Incidono tanti fattori, è un altro mondo rispetto all’Europa. Fisicamente e tecnicamente ci sta. I dubbi sono mentali, per questo aspetta”.

A 21 anni è capitano dell’Olimpia, la Juve del basket, lei aveva la fascia alla Phonola Caserta, a 18…

“Fu una scelta di coach Bogdan Tanjevic, vide in me il faro di quella squadra e ci azzeccò perché sono rimasto per un decennio, prima di seguirlo a Trieste e a Milano. Toccai il top in Grecia, vincendo l’Eurolega del 2000 con il Panathinaikos Atene. Alessandro ha il mio carattere e carisma”.

Il fratello minore Stefano, 24 anni, playmaker, viene da una buona stagione a Cantù. Ha qualità inferiori?

“No. E’ un regista di ottimo livello, vecchia maniera, dalla gavetta più lunga. Aveva raggiunto la serie A proprio a Caserta, partendo da Trento, Ostuni, Imola e Casale Monferrato”.

Zia Immacolata ha lasciato la pallacanestro? “Un anno fa. Ha chiuso in serie A, a Lucca. Era pure una regista, vinse scudetto e coppa a Napoli e raggiunse la nazionale”.

Esiste una famiglia altrettanto baskettara, nel nostro Paese?

“I fratelli Cinciarini: Andrea è l’mvp della Eurochallenge vinta da Reggio Emilia, Daniele è stato il miglior realizzatore italiano della serie A, nella retrocessa Montegranaro. Luca Vitali gioca in quintetto di Venezia, il fratello Michele entra dalla panchina a Caserta, mentre mamma Anna è stata giocatrice di buon livello”.

E qual è il segreto dei Gentile?

“E’ questione genetica e di passione. I figli hanno vissuto i miei spostamenti, soprattutto nel finale di carriera: il rientro a Udine, la parentesi in A2 a Reggio Emilia, il ritorno a Caserta”.

Dov’è il tallone d’Achille di Alessandro?

“La perfezione non esiste, ha punti deboli caratteriali e pure tecnici, però da padre non li sottolineo”.

Chi si è fatto vivo, per complimentarsi per la scelta di Minnesota nei draft? “Amici di sempre, ex compagni di Alessandro a Treviso. Sanno quanto si è dannato per arrivare a questo”.

Bargnani, Belinelli e Gallinari hanno saltato almeno un anno di nazionale. Gentile imiterà Datome, sempre presente in azzurro?

“Dall’under 16 all’Europeo di un anno fa, in Slovenia, non ha mai disertato una convocazione. Tre estati fa, addirittura, disputò l’Europeo under 18 in Lituania e dopo due giorni l’under 20 in Croazia”.

Lei ha smesso di allenare? “L’ultima esperienza è stata a Veroli, in LegAdue, due anni fa. Seguo Alessandro e Stefano, assieme all’agente Sbezzi, appunto”.

Chi sarà il sesto prescelto dall’Nba?

“Ancora forse non è nato. E’ presto per i giovani Nicolò Melli e Andrea Dalla Valle e forse tardi per il 28enne Andrea Cinciarini. Della Valle è stato nominato miglior under 20 d’Europa, ma a Reggio Emilia è appena sbarcato. Speriamo migliori”.

 

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