http://www.stadiotardini.it/2015/07/melli-non-e-un-addio-ma-un-arrivederci.html
(gmajo) Il tam tam dei tifosi ha iniziato a battere nel tardo pomeriggio di ieri, con un mix di tristezza e arrabbiatura: nel nuovo Parma alla parmigiana che sta nascendo non ci sarà spazio proprio per colui che, come picconatore di Ghirardi e Leonardi, era diventato una icona, un nuovo eroe, pur essendo da sempre una bandiera gialloblù: Sandro Melli.
In effetti quello che pochi giorni fa definii “il team manager più pagato d’Italia” non rientra nei piani di Parma Calcio 1913 e ieri, anche per non tenerlo troppo sulla corda e consentirgli di trovare una nuova consona collocazione, di questo è stato avvertito dal vice presidente Marco Ferrari, durante un colloquio durato circa un paio d’ore. Secondo Parma Calcio 1913, infatti, sarebbe stato irrispettoso offrirgli 10.000 euro l’anno per alzare la lavagnetta delle sostituzioni che in serie D forse manco c’è: e per il buon funzionamento del club, all’insegna del patti chiari amicizia lunga, ci deve essere un equilibrio anche tra le retribuzioni delle figure dirigenziali, per cui non ci sarebbe stato spazio per un eventuale rialzo della somma budgettizzata.
E’ chiaro che Melli, che assieme a Lucarelli era stato uno di quelli che più si era dato da fare nel lavoro – poi vanificato dalla mancata cessione della azienda sportiva – di convincimento dei giocatori in rosa e fuori sede ad abbattersi il credito vantato nei confronti del Parma F.C, non ci sia rimasto bene. Ovviamente “Ciccio” non ha fatto salti di gioia o dato festini: ha soltanto avvertito, senza sterili polemiche, alcuni tifosi amici della circostanza di non rientrare negli attuali piani tecnici della nuova società, salutando tutti.
Di qui, appunto, il tam tam di cui dicevo in apertura, sfociato anche in un articolo di Sandro Piovani sulla versione cartacea della Gazzetta di Parma oggi in edicola. Melli, con la morte nel cuore, ha comunque capito le esigenze di Parma Calcio 1913 e in particolare la sensibilità che gli è stata riservata di non usarlo come una figurina per gli abbonamenti.
Né sarebbe stato costruttivo se fosse rimasto sottopagato e con poche soddisfazioni professionali, anche perché un ruolo differente da team manager, nel quale avrebbe potuto incidere di più, non gli sarebbe stato comunque offerto: per cui la cosa migliore è considerare quello consumato ieri non come un addio, ma come un arrivederci, visto che Parma è casa sua e magari tra un anno o due, quando si ricreeranno le condizioni per tornare a lavorare, le porte non gli saranno chiuse.
Sapere l’8 di luglio di esser libero significa per Melli provare a cercare un altro club che gli possa garantire un contratto tra i 75 e i 100 mila euro: ed è stato un segnale di profondo rispetto da parte di Parma Calcio 1913, comunicarglielo subito, appena si sono resi conto che non c’era spazio per lui. Né è corretto parlare di staffetta con Lorenzo Minotti, visto che le posizioni sarebbero ben diverse (anche se una decina di anni fa fu proprio Sandro Melli, su felice intuizione di Oreste Cinquini, a rimpiazzare Minotti come team manager): per il romagnolo, infatti, la Gazzetta di Parma torna a ipotizzare oggi un ingaggio quale direttore sportivo, anche se a Stadiotardini.it, già dallo scorso week end, risultava che questo tipo di trattativa fosse sfumata pare perché non risultava gradita all’ex capitano la prospettiva di vedere “limitata” la propria posizione tra un anno, quando nei ranghi dell’area tecnica/sportiva, farà il suo ingresso Alessandro Lucarelli.
L’inserimento di quest’ultimo, infatti, è stato pensato e condiviso proprio in quest’ottica e questo, per come la pensa la gerenza di Parma Calcio 1913, deve essere chiaro da subito al DS che arriva. Appunto sembrava, qualche giorno fa, che la trattativa fosse sfumata proprio su questo punto: poi non so se Piovanone ha avuto altri indizi per sostenere invece, come fa sulla GdP di oggi, che è in procinto di tornare. Il popolare giornalista accenna anche a un incontro tra Minotti e Scala a seguito del quale potrebbe arrivare l’annuncio.
Al di là della serie (secondo Piovani “Minotti, con molta eleganza, avrebbe dato la sua disponibilità salvo scelte diverse o più convincenti per la categoria”), però, penso che possa pesare proprio la posizione futura di Lucarelli, circostanza che potrebbe però frenare anche altri direttori sportivi. Si era fatto anche il nome di Nereo Bonato, il quale aveva già avuto modo di lavorare con Gigi Apolloni a Modena anni fa. Certo per Lucarelli fare la serie D a 20.000 euro netti (al di là dei benefit, Marco Ferrari, in conferenza stampa, ha detto chiaro e tondo che non ci saranno arrotondamenti per nessuno oltre al minimo federale) è sicuramente un sacrificio dal punto di vista economico, specie considerando che non ha portato a casa un euro l’anno scorso e che magari un contratto da 150.000 euro netti potrebbe ancora spuntarlo, malgrado l’età, in B o in Lega Pro, ecco, dunque, perché Parma Calcio 1913 pare volerlo accontentare nel desiderio da lui già espresso di crescere, nel prossimo futuro, come dirigente dell’area tecnico-sportiva.
Anche a Mirco Levati, ex responsabile delle Relazioni Esterne, secondo indiscrezioni raccolte da StadioTardini.it, Marco Ferrari avrebbe riferito che non ci sarà spazio in Parma Calcio 1913.