Alla vigilia di Capodanno le storie di sport si spostano sui lati oscuri del calcio italiano. Tutti innocenti, tutti assolti, tutti primiattori.
Nessuno ha fatto niente in pratica.
Conte patteggia tre mesi per la doppia omessa denuncia (Novara – Siena e Albinoleffe – Siena).
Tavecchio viene squalificato dalla UEFA per i commenti discriminatori, il famoso discorso sugli “Opti Poba”.
Malagò viene condannato a 16 mesi di squalifica per le frasi contro Barelli dalla Disciplinare della Fin, in quanto ritenuto responsabile di “mancata lealtà e dichiarazioni lesive alla reputazione” quando parò in Giunta delle presunte doppie fatturazioni del numero uno del nuoto.
Il tecnico della nazionale azzurra di basket Simone Pianigiani inserito nel registro degli indagati per evasione fiscale. Tutti fatti negativi che si aggiungono a quelli di calcioscommesse e Calciopoli.
Viva Berruto e tutto lo sport italiano pulito verrebbe da dire.
Ma George Weah ha tradotto benissimo tempo fa come è la situazione sportiva in Italia sottolineandola il 29 agosto 1999 all’amico Roberto Baggio durante una trasmissione di Controcampo:”E’ tutto un magna-magna generale”.
Biagio Bianculli
(V.Zagn.) Beh, insomma, Biagio, la frase di Weah mi sembra non così pertinente, in questo contesto. Dunque, la squalifica di Malagò nei giorni scorsi mi pare sia stata azzerata, aspettiamo il giudizio per Pianigiani, indagato al pari di tanti ex di Siena.
Il senso del mio spunto era diverso. Cioè chi rappresenta l’Italia e le federazioni italiane dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto. Magari patteggerà anche Pianigiani, però non è il massimo. Resterebbe un’ombra. In questo caso, poi, avevo sottolineato la questione Siena chiedendo in conferenza stampa all’allenatore Marco Crespi se sentisse ancora Minucci. Speravo in una dedica, in un pensiero a lui. Una delle favole più belle dello sport italiano, i successi di Siena, erano frutto di sotterfugi di bilancio. Il resto del basket è stato penalizzato, era concorrenza sleale.