Ciclismo. Il peccato (veniale) di Vincenzo Nibali pagato carissimo: 150 metri al traino, si era autodenunciato

Vincenzo Nibali vinse il Tour, un anno fa
Vincenzo Nibali vinse il Tour, un anno fa

di Vanni Zagnoli

Ho aspettato volutamente, prima di scrivere qualcosa su Vincenzo Nibali. Domenica sera la notizia della sua espulsione mi aveva lasciato esterrefatto.

Possibile che si sia fatto trainare dall’ammiraglia? Si, è avvenuto. Come racconta lui il giorno dopo, “sono stati 150 metri. E lo fanno in tanti”. Al traguardo, era andato dalla giuria come per autodenunciarsi. E’ stato espulso, bastava una penalizzazione.

Vanno considerate tutte le attenuanti. La caduta grave, la tendenza in circostanze analoghe ad annullare i distacchi, il grande fairplay tradizionale di Nibali.

Ha ragione lui, evitiamo le strumentalizzazioni, il fango gratuito. Vincenzo ha vinto il Tour, l’anno scorso, e stavolta è arrivato quarto. Alla Vuelta era da podio, ha sbagliato assieme al suo team, ma in fondo non era un peccato mortalissimo.

 

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