Malgrado l’editoria sportiva costituisca un settore marginale, recentemente ho avuto lo straordinario privilegio di visionare una pregevole opera concernente il centenario del Parma calcio. Anche se destinato ad un pubblico di nicchia, risulta incontrovertibile che gli appassionati e i tifosi avranno tra le mani un libro che narra con dovizia di particolari e approfondita documentazione l’excursus storico di una squadra che partendo dalla profonda realtà della
provincia italiana ha raggiunto i più importanti palcoscenici del calcio planetario. Carlo Fontanelli e Michele Tagliavini hanno elaborato un testo, dal titolo “Almanacco Parma 100” che seguendo lo schema dell’almanacco contiene immagini, schede, tabellini, statistiche che descrivono la storia del team ducale. Il libro è uscito nell’ottobre 2013 e il prezzo di copertina ha il valore di 25 euro.
Un undici che alle latitudini del Baganza incarna lo spirito di una città che da sempre pensa di essere un qualcosa di particolare anzi di speciale nel panorama nazionale. Una toccante dedica viene riservata nella parte introduttiva a Matteo Bagnaresi, membro dei boys animato da forti ideali, dall’attenzione ai temi sociali, dalla disponibilità nei confronti del prossimo. La casa editrice Geo edizioni ha pubblicato non un semplice e mero diario di un epopea sportiva bensì un volume che esprime in ogni sua riga l’imprimatur di un Parma che oltre a lasciare traccia negli annali del pallone, ha indubbiamente consegnato alla notorietà una sequela di personaggi, dirigenti, tecnici, atleti, tifosi, gente accomunata dall’incondizionato affetto per la maglia gialloblù.
Nella città di Maria Luigia, celebre in tutto il mondo per i suoi insigni asset commerciali Parmalat e Barilla, il calcio è quel plus ultra che meglio identifica il territorio e la sua popolazione. Vi consiglio quindi, a prescindere dalla vostra appartenenza di campanile, a scorrere queste pagine perché troverete soprattutto un elevato spessore di umanità integrato all’aspetto prettamente agonistico.
Per solleticare la curiosità segnalo gemme: trafiletti della “Gazzetta dello Sport” del 1913 che informano sulle vicende dei crociati le prime amichevoli, la Coppa Verdi, il primo derby con la storica rivale la Reggiana che inaugurò nell’occasione il proprio campo di gioco; le finali di Coppa Italia Dilettanti 1968-1969 disputate a Roma; il Torneo Anglo-Italiano del 1977; un articolo dedicato al Presidente Ernesto Ceresini, una vita contrassegnata in ambito calcistico da cocenti delusioni, fallimenti, errori, soddisfazioni insperate ossia la scalata verso la Serie A; naturalmente sono ricordati Arrigo Sacchi, Zdenek Zeman, Nevio Scala, Carlo Ancelotti e le Finali di Wembley e Copenhagen, le Supercoppe e la Finali di Coppa Uefa vinta con la Juventus; cenni sui campioni genio e sregolatezza di Asprilla, le magie di Taffarel, l’apatico ma talentuoso Stoichkov forse antesignano di Cassano e Giovinco, ma pure i faticatori d’area tipo Apolloni; insomma innumerevoli occasioni per cogliere i momenti più entusiasmanti e drammatici di episodi che dalla cronaca sono passati alla storia. Leggete e non ve ne pentirete!
Salvatore Occhiuto