di Vanni Zagnoli
Racconto a freddo, ma ho la febbre e quindi non sono lucido.
Allora, Giuntoli va al Napoli, il Carpi ci resta male, contatta Marchetti (Cittadella, una bandiera), come ds e poi Sean Sogliano, uno che piaceva a Galliani per sostituire Ariedo Braida, e anche Romairone, ex Genoa, attaccante di serie B, un lungagnone.
Sogliano è stato un lusso, probabilmente, per Carpi.
Sean da calciatore era un mancino muscolare, è tosto come il padre Riccardo, 73enne che mi rifiuta o forse non usa la mail.
Il gioco di Castori è da provinciale terribile, molti dietro la palla, fisicità e ripartenza, vecchia maniera.
Sean fa il mercato che vuole lui, ne cambia 18, della promozione, assurdo. Riesce a farlo esonerare. Anzi, mi risulta che anche Bonacini e Caliumi, patron e presidente, lo volessero licenziare.
Due punti in 6 partite, no, bisognava aspettare almeno un bel -6 dalla zona salvezza. Per quanto ha fatto Castori a Carpi, non per i sentimenti.
Arriva Sannino, in conferenza stampa lo faccio innervosire, citandogli Castori, con calma, dopo la sconfitta con il Bologna allo scadere. Ora capisco tutto, Sannino sapeva di essere più che a termine. Ma perchè 4 punti in 5 gare non bastano a dargli più tempo? E’ assurdo, i miglioramenti sono stati lievi, ma serve tempo e i professionisti navigati meritano rispetto.
Allora, Bonacini richiama Castori e poi licenzia Sogliano, troppa fretta. Ora chi arriva? Forse nessuno.
Ma nella stessa categoria si può avere un ex ds che dà consigli? Ovvero l’ex Giuntoli, da Napoli.
Dopo Carpi-Napoli, teneva concione con i giornalisti carpigiani, c’ero anch’io, ma ero un intruso, perchè non mi ha mai risposto, a parte i primi mesi della promozione.
“Ho il tuo numero memorizzato, vedi?”. Ah, ok.
Indimenticabile quando un giovane collega, al passaggio suo a Napoli ha ringraziato su facebook: “E’ un onore lavorare con Cristiano Giuntoli”. Certo, a 26 anni, fra radio, social e opinionista televisivo ci si fa largo così.
Io non ho mai lavorato con nessuno, in effetti non lavoro quasi più.
Rino Foschi al Palermo dava consigli al Cesena, magari non nella stessa categoria, sicuramente non ci sono altri precedenti.
Ma quello che preme a me è sottolinare che serve più equilibrio, fra proprietà e ds e allenatore
Certo, Giuntoli è un eccellente professionista, ma giovane e indubbiamente molto carico. Sannino era a molla, mi sono scusato.
Ieri sera al telefono un procuratore di basket che non ha dimenticato le mie domande a un azzurro, durante i playoff mi ha detto: “Prima devi purificarti, poi magari ne riparliamo. Le tue erano domande del cavolo. Hai fatto arrabbiare anche Sannino, ho saputo”.
Vedete, nello sport italiano c’è questa credenza, che il giornalista dev’essere sodale, amico, battagliare per la socità, dare ragione ai dirigenti, per ottenere qualcosa.
In questo, Ghirardi e Leonardi erano fuoriclasse. Una sera, al telefono, Pietro mi disse: “Vanni, non è un mistero che i giornalisti di riferimento del Parma siano due…”.
Anyway. Io non sto con la ragione e mai con il torto. Io mi schiero sempre controcorrente. Quindi, pur avendo amato Castori e riamandolo ora, dico: “Rispetto per Sogliano e Sannino, sempre”.
Difatti domenica a Castori ho chiesto: “Vi siete sentiti, con Sannino? Donadoni è andato a cena subito con Delio Rossi”. Smorfia a caldo: “Scusi, mister, se la metto in imbarazzo”. “No, tranquillo. Non ci sentiamo”.
Bene, il problema del ds è risolto, arriva Romairone, speriamo ritocchi la squadra con Castori che il Carpi si salvi.