Inter-Sassuolo, i solisti della capolista contro il collettivo più spettacolare della serie A, se rapportato al livello della rosa

Una delle tre reti di Icardi, durante Inter-Sassuolo della scorsa stagione, terminata con la goleada dei nerazzurri, 7-0 il risultato
Una delle tre reti di Icardi, durante Inter-Sassuolo della scorsa stagione, terminata con la goleada dei nerazzurri: 7-0 il risultato finale.

Silvia Gilioli e Vanni Zagnoli

L’Inter può anche vincere lo scudetto o almeno arrivare in Champions league assieme alla Juve, il Sassuolo potrebbe pure crollare nel girone di ritorno e salvarsi solamente, in anticipo. Il punto non è questo, il punto è sempre il gioco. Sul gioco, i neroverdi hanno poco da imparare, lo impongono quasi sempre, anche alle migliori squadre.

Sul gioco, il Sassuolo è nettamente migliore dell’Inter, nel rapporto potenziale e campioni/spettacolo espresso. “Noi giochiamo sempre la palla, anche dal basso – spiega Eusebio Di Francesco -, a costo di commettere errori. Quando accade, è colpa dell’allenatore”.

C’è proprio una cultura dell’impostazione, della prevalenza di idee e ritmo, un “Mai difendere e basta”, nè per scelta nè per necessità. Francesco Magnanelli è al Sassuolo dal 2004. “Sono 12 stagioni – conferma – e mai avrei immaginato di arrivare in una posizione da Europa league al termine del girone d’andata. E con il gioco, sempre, noi ci si prova, a prescindere. L’Inter ha più solisti”.

Ecco, la dbanda Difra ha solo bisogno di un colpo in casa di una grandissima, ovvero Juve (ha sempre perso nettamente), Inter (quelle due volte che prese 7 gol, una al Mapei), Napoli (1-1, fu il primo punto in serie A) o Fiorentina (vittoria-salvezza due anni fa, ma i viola erano tranquilli). O meglio a Roma (colpo sfiorato per due volte, sempre imbattuta). Ci vorrebbe un bel 2-1 a San Siro con l’Inter per far riparlare del fenomeno neroverde. Dei fenomeni in neroverdi, Eusebio e i suoi ragazzi, dalla serie B alla lotta per l’Europa. Magnanelli, Missiroli, Berardi, neanche andiamo a vedere i titolari più presenti, andiamo a memoria e basta. Perchè questo Sassuolo gioca a memoria. Come nessuno o quasi in serie A.

A cura di Alessandro Mazzarino

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