Enordest.it. “Maria Rosaria Boccia dava la parola, era poco più di un hostess”, spiega una parlamentare. Boccia ricama sulla cultura della bellezza, ma la bellezza resta il passpartout più immediato

(Instagram)

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Vanni Zagnoli

Alla fine, dunque, il ministro Gennaro Sangiuliano dà le dimissioni. Non poteva resistere all’infinito, all’ondata di accuse anche esplicite di Maria Rosaria Boccia. Potrà difendersi meglio, certo la sua carriera politica per alcuni anni sarà condizionata. In teoria rientra al Tg2, di cui era direttore, prima di prendersi il ministero alla cultura, sarà peraltro difficile per la Rai trovargli una collocazione che sia in linea con quanto faceva appunto prima dell’incarico pubblico.

Ha commesso l’impudenza di innamorarsi di una bellissima che è arrivata a lui, dopo essere giunta a collaborare con 5 parlamentari, in una sola occasione a testa.

La bellezza, quanto dà la bellezza, è un tema che mi sta tanto a cuore e che racconto da anni su youtube, su vannizagnoli.it, testata giornalistica. “Il mondo non è solo dei bellissimi, delle bellissime, ma esistiamo anche noi”.

Noi senza visi da attori, senza quel modo di proporsi così vincente.

E’ un discorso molto delicato perchè il sessismo è a un passo. Pomeriggio e notte, diciamo, poichè spesso da anni tento di dormire la mattina, salvo eccezioni, vedo da vicino quanto portino l’avvenenza, il fascino. Hostess, grazia, accoglienza, savoir faire. Receptioniste, professioniste dell’immagine, creatrici di un look vincente e a propria volta emblemi di quel look che cattura. Anche le bariste, ecco, sono un’altra professione che esalta l’empatia.

Si arriva alla ribalta sui social, si hanno grandi opportunità nella vita, si è al centro dell’attenzione fra i 15 anni – a margine del festival di Sanremo intervistai una modella di quella età, accompagnata dalla mamma – e l’infinito, con torme di uomini, ma anche di donne, di ogni età che sognano un contatto, un’amicizia, un qualcosa, meglio se un flirt. 

Il bel volto porta spesso a lavorare in tv, è alquanto improbabile che le occasioni migliori di visibilità, di ruoli, siano affidate a donne per nulla intriganti. Le eccezioni esistono nei ruoli più tecnici, dove occorre una preparazione ad hoc.

Il sessismo è lì, in questo discorso. La bellezza, il fascino, portano anche molestie, attenzioni sgradite ma di sicuro il bicchiere è infinitamente pieno. Rispetto a donne che finiscono in depressione e anche che faticano a trovare lavoro se non come operaie e dintorni, magari in imprese di pulizie o badanti proprio perchè anche vittima di commenti machisti. Qui rischiamo il body shaming ma basta guardarsi attorno, esistono donne in grande sovrappeso e in sofferenza, proprio per questo, anche giovani.

Il trend è in continuo aumento, fra questo divario. 

“Certo la bellezza ti dà quell’autostima, di base”, così mi ha risposto una signora, separata, con un nuovo compagno, a margine di un evento.

Ho passato ore a leggere la storia di Maria Rosaria Boccia, in particolare, la star del momento, il feuilleton dell’estate. Tra Il Fatto quotidiano e Repubblica, Corriere della Sera e Libero, Il Giornale e siti. 

Ho guardato il suo profilo facebook, a lungo, a ritroso. Sul Quotidiano Nazionale, Nino Femiani racconta lei a Pompei. “Vendeva abiti da sposa, nel negozio di famiglia, si informava sulla storia di chi lo comprava. Studiava le persone”.

I genitori gestiscono nella città vesuviana una boutique di moda maschile, il fratello Marco un atelier di abiti da sposa. Anche Maria Rosaria da giovane si avvia sulla strada del commercio di abbigliamento, che però le andava sempre più stretta.

Da tanti viene chiamata dottoressa Boccia, anche da giornalisti, in tv. Dottore, nel giornalismo, è un termine che si usa solo per i medici, non per i laureati, salvo eccezioni. Giorgio Squinzi, ad esempio, già presidente di Confindustria, veniva chiamato il dottore dal Sassuolo calcio, di cui era proprietario. Insistere sui media con il termine dottoressa, anche se ha due lauree, è eccessivo. Io stesso, in alcuni videoracconti chiamo gli intervistati “dottore, dottoressa” o con chi parlo, qualcuno poi si mette a ridere. In Italia la percentuale di laureati sta aumentando.

Maria Rosaria Boccia ha 41 anni, può dimostrarne persino 28. Potrebbe fare la modella, con quel corpo perfetto. Si allena, mangia in maniera corretta, vive per alimentare il suo fascino e lo condisce con messaggi molto sapienti.

A fine maggio, su facebook.

“Lo spreco della vita si trova nell’amore che non si è saputo dare, nel potere che non si è saputo utilizzare, nell’egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità”: Oscar Wilde.

A metà di quel mese è alla Camera e scrive. “È inevitabile che l’ascolto, comprensivo di dialogo, rafforzi il pensiero sociale e rappresenti l’anticamera della gentilezza”.

Ancora, appena a ritroso.

“L’aspetto estetico ha il suo peso nel farci interessare a qualcuno, è un primo strato, forse superficiale, che però riveste un ruolo importante nell’approccio. Non parlo di bellezza oggettiva, ma di quello che noi troviamo piacevole e bello secondo i nostri canoni. È però incredibile quanto velocemente una persona possa smettere di essere “bella” ai nostri occhi quando non ci piace quello che troviamo dentro ai suoi pensieri, alle sue parole, alle sue scelte, alle sue azioni…”.

Sono parole belle, di quando ancora non era la donna più in vista d’Italia, ma soltanto una bellissima che dispensava messaggi positivi.

Su Il Corriere della Sera, Giovanna Cavalli intervista Annarita Patriarca, deputata di Forza Italia. “Boccia ha provato ad agganciare un po’ tutti noi parlamentari campani, ha fatto il giro completo”.

Patriarca era finita nei radar di Boccia circa un anno fa. L’ha incrociata in occasione della presentazione di una mozione per istituire scuole di specializzazione specifiche e un albo professionale per medici e chirurghi estetici: “Era la moderatrice di una conferenza stampa a Montecitorio. Era già prevista nello staff, credo al seguito di qualche medico, si qualificava come esperta di moda, presidente di non mi ricordo quale associazione. Dava la parola. La mozione l’ho preparata io, sia chiaro. Lei era un poco più di una hostess”.

E torniamo alla nostra premessa. Hostess, accoglienza, da lì poi si fa carriera, nelle pubbliche relazioni, il nostro ragionamento è generale, non riguarda soltanto Mary, come la chiama il veronese Francesco Specchia, su Libero.

“Da quel momento – sottolinea la parlamentare – si è sempre interfacciata con la mia assistente. Cercava di accreditarsi dove poteva, ovvio. Nel nostro ambiente ne trovi milioni che provano a entrare. Ha chiamato quasi tutti, mi risulta. Mi dicono che avesse cominciato a farsi avanti già dalla scorsa legislatura. Con il centrodestra? Eh no, con chi stava al governo”. 

Nel frattempo sul suo profilo Instagram si moltiplicavano le foto con parlamentari.

E lì c’è anche il discorso degli occhiali-camera: “C’è la malafede, però. La premeditazione”.

Già, andare in giro per i palazzi del governo e pubblicare in diretta grazie a Rayban speciali. Chi scrive ha problemi perchè accusato di riprendere troppo, di lasciare acceso il telefono in registrazione, dunque è una situazione che conosco bene. Lo faccio ai fini giornalistici, magari per prendere appunti e ogni tanto pubblico voci, testimonianze, di costume. Per comodità, anche, non sto a ripetere quanto mi è stato detto, tutte situazioni assolutamente indolori.

Maria Rosaria, invece, aveva l’obiettivo di creare prove, lo fanno in tanti, io lo faccio con i miei inquilini che mi fanno dannare e che finiscono con il denunciare me, anzichè rispondere delle loro malefatte.

Maria Rosaria è riuscita a fare innamorare un ministro, aveva strappato una consulenza per i grandi eventi e poi la stessa è stata stracciata, perchè l’ufficio del ministero ha fatto capire a Gennaro Sangiuliano che avrebbe creato problemi, di compatibilità. Lui era a viva voce con ministri, con parlamentari, lei ascoltava e registrava e allora lascia intendere di poterlo inguaiare.

Parole in libertà che dicono in tanti, sul lavoro, perchè la politica è lavoro, e allora magari ci possono stare battute, alleggerimenti, anche molto discutibili. Frasi pronunciate privatamente. Magari inaccettabili se prese alla lettera.

La dottoressa Boccia, dunque, ha registrato tutto, anche i suoi colloqui di conferma del precontratto, ha annunciato e ringraziato il ministro quando sapeva, in realtà, di essere stata scaricata. Sicuramente ha avuto un ruolo la moglie di Sangiuliano, Federica Corsini, che gli ha imposto di troncare la relazione e anche la consulenza.

Il Fatto quotidiano racconta di servizi fotografici proposti a settimanali già a luglio da fotografi di professione – a me non piace la definizione di paparazzi – e rifiutati perchè non così significativi che ritraevano Sangiuliano e Boccia. Nulla di particolarmente compromettente, se non la frequentazione anche fuori dai momenti istituzionali, poi però alcune redazioni ci hanno lavorato da sole ed esisterebbero 3 servizi fotografici pronti per essere pubblicati.

Il gossip e il potere, il tutto, mi pare, sia partito da Dagospia, che per primo si è preso la responsabilità di partire. Accade. Per il calcioscommesse, un anno fa, era successo con Fabrizio Corona.

Gennaro Sangiuliano ha cercato di trovare a Maria Rosaria Boccia un lavoro a Milano, di uscire con i minori danni possibili, ma ormai era tardi. Lo scandalo era scoppiato e Boccia è decisa a sfruttare l’ondata di popolarità, a venerdì pomeriggio aveva 106mila followers, su instagram. 

Sicuramente ha disponibilità economiche importanti, di famiglia, frutto appunto dell’attività imprenditoriale che lei stessa aveva condotto. E’ così che sfodera bellissimi vestiti, viene in mente l’armocromista che sceglie gli abbinamenti per Elly Schlein, la segretaria del Pd.

Boccia si è raccontata per la prima volta in tv a La7, venerdì sera. 

«Ho convintamente votato Giorgia Meloni e il ministro Sangiuliano lo sa benissimo». L’intervista è stata con Marianna Aprile, firma di Oggi, e Luca Telese per la trasmissione “In Onda”. «La stimo, la apprezzo, secondo me è una donna in gamba», ha aggiunto. L’intervista è stata registrata prima delle dimissioni di Sangiuliano. Alla notizia, lei ha aggiunto: “Mi dispiace perchè per me era un bravo ministro, degno del ruolo. Aspettavo solo scuse pubbliche, non ho creato io la situazione. Sino a qualche giorno fa non ero un personaggio pubblico”.

In studio ne hanno parlato Massimo Magliaro, opinionista di destra, 

Michela Ponzani, volto appunto molto televisivo, Fiorenza Sarzanini (vicedirettrice del Corriere della Sera), Maurizio Molinari (direttore di Repubblica) e Pietro Senaldi (vice di Libero).

Per Maria Rosaria è stato sicuramente il sogno di una vita, ha raggiunto la visibilità che sognava, da molti anni. Si presenta come “imprenditrice da 20 anni nel settore del wedding», ovvero dei preparativi da matrimonio.

A La Stampa, al vicedirettore Federico Monga, ha chiarito di avere due lauree in economia: nel 2005 in economia aziendale all’università Parthenope, dunque a 22 anni, poi in economia e management all’università telematica Pegaso. Ecco, se permettete le università telematiche, per quanto riconosciute e parificate, hanno un valore generalmente inferiore a quelle tradizionali.

Ha attenzione particolare per moda e medicina estetica, settore che l’ha avvicinata alla politica, frequentazioni di destra e variegate attività imprenditoriali. 

Si presenta come presidente della Fashion week Milano moda malgrado la diffida della Camera della moda del capoluogo lombardo a usare quel marchio. Altra qualifica ricorrente è presidente del comitato scientifico dell’Intergruppo parlamentare ‘La cultura della bellezza’, guidato dal deputato di Fratelli d’Italia Gerolamo ‘Gimmi’ Cangiano, che durante l’ultimo festival di Sanremo promosse nella città ligure il ‘festival della bellezza’.

Il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, ha più volte ripetuto che alle riunioni organizzative del G7 a Pompei lei non c’era perché «non ne aveva titolo». 

«Tre anni fa – ricorda lui, 70enne – è venuta in città con un’associazione di imprenditori di prodotti caseari, durante la festa della città che si tiene ad ottobre, e ha donato questi prodotti ai partecipanti che si recavano al loro stand. Nell’aprile scorso, durante il Festival della bellezza che organizziamo a Pompei, ha portato docenti universitari e medici, promuovendo diversi screening per alcune malattie, il tutto organizzato egregiamente».

Dal 2023 si moltiplicano le foto che la ritraggono alla Camera. A maggio partecipa alla presentazione di una mozione che chiede l’esenzione Iva per i trattamenti di chirurgia e medicina estetica. A giugno alla presentazione di un festival di beneficenza. Boccia commemora Berlusconi nel giorno della sua morte: «Ha fatto la storia di questo Paese». 

Poi a luglio è di nuovo in sala stampa alla Camera per parlare di dieta mediterranea e tumori. Lavori svolti in genere a titolo gratuito «per passione – spiega – e perché ovviamente questi incarichi arricchiscono il curriculum».

Ad agosto 2023 una foto con il ministro Lollobrigida in un appuntamento agli scavi di Pompei, a dicembre ancora alla Camera con il responsabile dell’agricoltura per la nascita di un altro intergruppo, «Dieta mediterranea: nutrizione, prevenzione & cultura», nel quale Boccia si qualifica come presidente del comitato organizzativo. 

Negli ultimi mesi, la raffica di foto al fianco del ministro Sangiuliano, compresa, a luglio, l’immagine della consegna delle chiavi d’oro di Pompei e l’altra con lei che ringrazia Sangiuliano per la nomina «a consigliere del ministro per i grandi eventi». Era il 26 agosto.

La previsione che ci sentiamo di fare è che per diversi mesi riuscirà a vivere del proprio personaggio, a coltivare se stessa. Può diventare un piccolo mito, con l’audacia e la scaltrezza che la contraddistinguono potrebbe vivere un fenomeno simil Chiara Ferragni, di quando era all’auge.

Bisognerà valutare se verrà adottata dalle forze di opposizione, avendo contribuito a mandare in crisi d’immagine il governo, dopo quasi due anni.

Potrebbe anche partecipare a campagne pubblicitarie, di sicuro non smetterà di cavalcare l’onda social. Con il suo account Instagram ha tenuto in scacco un ministro, sino a farlo crollare. Felicissima, come quando ha pubblicato la foto dei popcorn, come dire “adesso mi diverto io”. E ha consumato la sua vendetta con lucida determinazione. Anche se, naturalmente, in tv si mostra pure dispiaciuta. Il filo è sottile, fra sentimenti veri e recitazione.

La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Enordest.it”

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