E’ tutto favoloso. O meglio Pavoloso come indicherebbero il loro centravanti i tifosi del Genoa. Leonardo Pavoletti, 27 anni e mezzo, nato a Livorno, cresciuto nel Cantiere Navale Fratelli Orlando e pasciuto nell’Armando Picchi, dopo 68 presenze e 16 reti dopo tre anni di D nella sua città, compie il gran passo del professionismo nell’estate 2008.
Si sposta appena 43,4 km, sulla strada tirrenica che porta da Livorno a Viareggio, per il suo primo campionato di Seconda Divisione dove segna 6 gol in 30 partite. Passa quindi al Pavia dopo una sola stagione collezionando gli stessi gettoni di presenza e realizzando 9 reti, tre in più dell’annata precedente. Nel 2010 la maturità realizzativa gli vale la chiamata della Juve Stabia in Prima Divisione ma dopo sole sette presenze e nessun gol messo a segno, a gennaio torna in Seconda con il Casale dove totalizza 3 reti in 10 gare disputate.
Il 2011-12 è l’anno della consacrazione: lo chiama il Lanciano dove con 17 gol in 36 partite contribuisce alla prima storica promozione in B degli abruzzesi. Di Pavoletti se ne accorge il Sassuolo che ne acquisisce le prestazioni sportive e ottiene la seconda promozione personale di fila. 11 gol realizzati in 37 partite, di cui ben cinque segnati nelle prime tre giornate (tripletta a Empoli alla terza di campionato).
Però per la A è ancora presto e il Sassuolo cede in prestito Pavoletti al Varese per farsi interamente le ossa: il solito intuito della società neroverde ha i suoi benefici. Il centravanti toscano con 38 presenze e 24 gol accumulati tra campionato e play-out sono determinanti per la salvezza dei lombardi ai play-out contro il Novara. Dei 24 realizzati, quattro sono stati segnati nel doppio spareggio per non retrocedere. Doppietta all’andata e doppietta al ritorno.
Questa volta la A non la toglie nessuno a Pavoletti e Di Francesco decide di dargli possibilità come vice-Zaza. Da settembre 2014 a gennaio 2015 solo 9 presenze e 1 rete. Però al Genoa serve un attaccante nel mercato di riparazione e punta sull’attaccante livornese. La mossa è azzeccatissima: 20 gol in 35 partite giocate in un anno e mezzo. I gol pesanti realizzati soprattutto nell’ultimo torneo di A non passano inosservati, diventando con 14 gol il miglior cannoniere italiano della massima serie, e all’indomani della fine del campionato Conte lo convoca tra i 28 azzurri per lo stage.
Dovesse andare o meno agli Europei, Pavoletti passato dai campi di provincia dell’Armando Picchi Livorno, potrà toccare con mano la sede di Coverciano. Pur di Toscana si parla. E’ sempre la sua terra.