di Vanni Zagnoli
Non siamo a Rimini, stasera, ho accarezzato l’idea di andare, ma alla fine dovevo seguire la serie B e persino una notizia di atletica, gli anticipi e lo stesso basket. E allora ho preferito seguirla da casa. Anzi, mi sono fatto distrarre dal discettare di una certa situazione, con una sostenitrice.
Beh, Reggio è stata da 8, a parte il finale. Perchè Needham voleva vincerla da solo e l’ha persa, l’ha vinta Andrea Cinciarini. Merita rispetto, per la sua scelta, alla Reggiana ha dato oltre se stesso. Se la Grissin arrivò in finale con Sassari, fu tanto merito suo, non ricordiamolo per i tiri liberi sbagliati.
A Milano giocano l’Eurolega, a Reggio sono fuori dalle coppe, mentre l’anno scorso si sono arenati presto, in Europa.
Cinciarini non va fischiato, insultato. “Shame”, ci rispose. “Vergogna”, su questo tema.
A 30 anni resta un bel playmaker, capitano di Milano. Onestamente mi sembrava che il meglio l’avesse dato.
Non accetterò mai il silenzio suo – collettivo – o della moglie – che mai mi ha concesso videointervista -, ma è un talento che i reggiani dovrebbero ringraziare. Nessuno ce l’aveva con Piero Montecchi per essere andato all’Olimpia, quando mio padre Vasco ne era fan.
Calma e gesso, concittadini. Non si può insultare, fischiare, provocare, lanciare sassi contro i vetri del pullman del Parma o dei tifosi del Venezia, al Mapei.
Ps: Silvia sottolinea la volgarità, l’inammissibilità del suo gesto. Ma ha reagito a provocazioni che non riesce a sopportare