Il debutto su 9 colonne. E’ uscito sul Corriere dello Sport di lunedì
Tutti contro Milano. E’ il leit motiv della corsa al 93° scudetto di basket, i playoff vennero introdotti nella stagione 1977/78.
EA7 OLIMPIA MILANO. E’ la squadra da battere malgrado la coppa Italia persa nella finale contro Sassari e l’uscita nella seconda fase di Eurolega. Ha perso solo 4 partite: due trasferte consecutive a novembre (ad Avellino e a Reggio) e due di recente, il derby di Cantù e a Capo d’Orlando. La panchina è la migliore della serie A e nel tabellone con gare ogni due giorni può fare la differenza. Alessandro Gentile è stato il miglior italiano del campionato, dopo forse Luca Vitali di Cremona. Daniel Hackett aveva salvato il girone d’andata per la squalifica, con il suo ingaggio Milano ha spiccato il salto di qualità definitivo, almeno in serie A. Angelo Gigli è un gregario dignitoso, Marshon Brooks è il miglior sesto uomo del campionato, per efficacia ricorda Petar Naumovski. Nessun centro è al livello di Samardo Samuels.
UMANA REYER VENEZIA. Esclusi i due scudetti durante la Seconda guerra mondiale, non è mai arrivata tanto in alto. Dal ritorno in A, nel 2011, aveva mancato i playoff solo la scorsa stagione. Aveva perso entrambi i confronti diretti con Reggio Emilia, l’ha sopravanzata grazie a un paio di cadute esterne della Grissin Bon. Nelle prime 10 gare, aveva perso solo a Milano, la caduta al Taliercio proprio contro gli emiliani aveva levato qualche certezza, idem contro Sassari e a Capo d’Orlando. L’andamento è stato regolare anche nel girone di ritorno. Peric è il giocatore più migliorato del campionato: quando il croato non è arrivato in doppia cifra, Venezia ha perso 3 gare su 6, quando ha superato i 15 se n’è aggiudicata 12 su 14 e contro Avellino ne ha messi 28. Aradori viene dalle parentesi in Turchia e in Spagna, si candida per un posto in quintetto per aumentare l’efficacia perimetrale.
GRISSIN BON REGGIO EMILIA. Le sconfitte esterne finali, a Pistoia e Caserta, hanno impedito di raggiungere un 2° posto ancora più storico. Il 3° è comunque il miglior piazzamento di ogni tempo, per una società che al massimo era arrivata 6^, in regular season. Reggio è ai playoff per il 3° anno di fila, mai era stata in A per 4 stagioni di seguito: al debutto in Eurocup è uscita al primo turno, nonostante fosse detentrice dell’Eurochallenge. L’unica semifinale scudetto della storia risale al ’98, persa contro la Fortitudo, ripeterla è l’obiettivo dichiarato dal patron Landi, ad inizio stagione. Al PalaBigi ha perso solo la prima sfida, di un punto contro Cremona, poi una sequenza di vittorie aperta che dovrebbe portare in semifinale. Il capitano Cinciarini ha risolto problemi muscolari, Darjus Lavrinovic trova una buona condizione nel momento chiave della stagione, dopo avere perso 5 mesi. Kaukenas è sempre decisivo, a 38 anni però faticherà quando si gioca ogni due giorni. Della Valle era stato eccellente nel girone d’andata, assieme a Mussini brilla di meno.
TRENTO AQUILA DOLOMITI. E’ l’altra faccia della capitale del volley italiano, al debutto in A fa incetta di record e premi. La squadra di Buscaglia brilla con il capocannoniere Tony Mitchell, l’ala più forte della stagione, e persino nel massimo scarto rifilato in un quarto, con il 35-8 contro Sassari. Tony Mitchell è l’ala più forte della stagione. Il quarto con il Banco di Sardegna è in assoluto il più equilibrato. Il gm Trainotti azzecca la metafora: “Se il campionato può essere considerato una maratona, i play-off assomigliano a una gara di mezzofondo veloce. Bisogna solo pensare a giocare, a essere il più duri possibile. E non vogliamo accontentarci”. Pascolo punta a essere titolare agli Europei, nel girone di ritorno è un po’ calato. In casa, la Dolomiti Energia ha perso solo tre partite: contro Reggio, Venezia e Milano.
BANCO SARDEGNA SASSARI. Il successo in coppa Italia ha spento i sardi, scivolati in quinta posizione. La regular season è stata chiusa con due vittorie, in precedenza però erano arrivate 5 sconfitte di fila. Buono il rendimento degli esterni Dyson e Logan, Sanders e Brooks possono dare di più, Lawal sotto canestro resta un fattore. Certamente il cambio di mentalità, da squadra offensiva a più solida e difensiva, non è stato sempre digerito. Edgar Sosa era finito fuori rosa, potrebbe essere la sorpresa. Vanuzzo, Sacchetti e Chessa rappresentano buone alternative per la panchina. Sassari punta alla prima finale, vale la semifinale. Sacchetti aveva chiuso meglio le precedenti regular season, vorrebbe confermare il posto in Eurolega.
ENEL BRINDISI. I pugliesi confermano il posto nei playoff, contro Reggio hanno perso entrambe le sfide, per Piero Bucchi l’obiettivo è arrivare alla bella, dopo la doppia semifinale di coppa Italia e il debutto in Europa. L’infortunio di Simmons ha levato qualcosa, Bulleri dalla panchina non è mai banale. Il presidente Fernando Marino spera in una semifinale storica, Reggio è in leggero calo ma resta favorita. “Le prime due saranno fuori casa – spiega coach Bucchi -, questo è un vantaggio per Reggio, ma noi avremo Denmon. Speriamo di superare il primo turno, i playoff sono sempre emozionanti”. In regular season, Brindisi si era arresa in maniera clamorosa, in casa, a Reggio, che lì giocò la miglior partita della stagione”.
ACQUA VITASNELLA CANTU’. L’arrivo di Metta World Peace ha cambiato faccia alla stagione brianzola. All’andata i biancoblu faticavano, Sacripanti era addirittura discusso e tutto dipendeva dall’estro di Feldeine e di Johnson-Odom, l’altro volto noto. Con Metta il rendimento è lievitato, prova ne sia il successo da record nei confronti di Milano. Cantù ora vale la semifinale, contro Venezia può almeno arrivare alla bella. Stefano Gentile può essere molto più incisivo, il campione d’Europa under 20 Laganà trova poco spazio. La finale scudetto del 2011 è lontana, da quella stagione però Cantù è in Europa. La presidentessa Cremascoli doveva smobilitare, così invece ha raddoppiato.
GRANAROLO VIRTUS BOLOGNA. La sfidante di Milano torna ai playoff dopo 2 stagioni, manca dalle semifinali dal 2002, ovvero dall’epoca prefallimentare. La squadra di Valli non era accreditata per un posto nei playoff, li ha raggiunti grazie alle 8 vittorie casalinghe di fila con cui ha chiuso la stagione, complice l’innesto del centro Juvonte Reddick. Assieme a Reggio Emilia, è la squadra che ha più italiani e anche giovani. Ne deriva l’imprecisione in regia, con 15,4 palle perse di media a partita, a fronte di 6.9 recuperi. Ray e Hazell sono una buonissima coppia, anche White può essere un fattore. Dice bene il presidente Villalta: “E’ stata premiata la nostra linea, con i giovani e i conti in ordine”. Contro Milano ha la strada sbarrata, l’obiettivo è vincere almeno una partita.