(Vanni Zagnoli) L’Italia del basket è assente a 6 delle ultime 8 olimpiadi.
E’ evidente la fragilità emotiva, il talento che poi nei momenti chiave sparisce, i troppi falli di cui si macchiano Datome, Gallinari e pure Belinelli, in campo con la maschera. Tornano i pastrocchi abituali, quando la palla scotta.
Nemmeno con il cambio di panchina, da Pianigiani a Messina (in copertina) siamo migliorati abbastanza per battere la Croazia, unica avversaria vera del preolimpico di Torino, assieme alla Grecia.
Un errore è stato l’errore di lasciare a casa Amedeo Della Valle e Achille Polonara, fra i migliori da due anni, l’avevano evidenziato. Tagliato anche il canturino Abass, eppure era la più bella novità stagionale.
Poeta è discreto, più regista di Amedeo, che tuttavia sarebbe stato più utile, al punto che il playmaker di Trento neanche è entrato. Al pari di Riccardo Cervi, il centro ad Avellino come a Reggio regala minuti di grande apporto offensivo,
Gli ex ct Gamba, Bianchini, Tanjevic e Recalcati potrebbero spiegarci meglio le cause di questo fallimento imprevisto, considerato il torneo a Torino.
A cura di Francesco Delendati