Avvenire. Il Parma ripartirà dalla D. La società delle 8 coppe in 10 anni è fallita, le due cordate: “Indebitamento eccessivo”.

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Da Avvenire, la prima stesura.

Vanni Zagnoli

da Parma

Stavolta è finita davvero. La società delle 8 coppe in 10 anni, dal 1992, ripartirà dalla serie D. Le due cordate interessate alla B si sono defilate prima delle 14 di ieri, termine ultimo per presentare offerte. E’ andata deserta l’ultima asta possibile, a trattativa privata, era la sesta.

Domenica sera aveva abbandonato la competizione Giuseppe Corrado, l’imprenditore delle multisale, con il marchio Space cinema. “I debiti complessivi – spiega – rendono impraticabile il percorso economico: tra le cifre ammesse allo stato passivo, quelle in corso di maturazione, i contenziosi di prossima definizione e gli impegni contrattuali già sottoscritti con i calciatori, per i prossimi anni”.

Ufficialmente l’impegno era subito di 22 milioni, si rischiava però di arrivare a 55, partendo dai 5 che la Lega calcio rivoleva, smentendo le garanzie avute dal presidente Tavecchio, che a propria volta non voleva esporsi ai ricorsi di molte società, a partire dal Brescia, candidato a subentrare in serie B. Avrebbero fatto ricorso contro la nuova proprietà i giocatori che secondo la curatela non avevano diritto all’incentivo all’esodo, non avendo mai giocato nel Parma. E i club che aspettavano vecchi pagamenti, come il Manchester City per il bulgaro Bojinov (dal 2011) si sarebbero rifatti sul Magico Parma. Perchè così si sarebbe chiamata la nuova società, fosse stata aggiudicata alla famiglia Corrado.

Nuovo Parma, invece, era il nome del club pensato da Mike Piazza, fra i coach della nazionale di baseball, ma si è ritirato ieri mattina per gli stessi motivi della cordata cinematografica. “Non erano sostenibili gli investimenti necessari, l’avviamento dell’attività era fortemente pregiudicato”. Era appoggiato da altri personaggi del “batti e corri”, l’americano Bill Holmberg, di Miami, e l’allenatore del Parma “Gibo” Gerali e dall’ex portiere del Cagliari calcio

Maurizio Franzone.

Nel pomeriggio, dunque, il giudice Rogato ha dichiarato il fallimento societario, l’esercizio provvisorio si è chiuso ieri e l’unica deroga riguarda la squadra dei Giovanissimi che, allenata da Maurizio Neri, è in semifinale scudetto.

I curatori Guiotto e Anedda proseguono a “quantificare il debito non sportivo, a liquidare l’attivo e ad accertare le responsabilità del dissesto e del mancato controllo, con le conseguenti azioni risarcitorie”.

Alla fine molto ricadrà su Tommaso Ghirardi, l’ex presidente però sostiene di essere stato truffato dall’albanese Taci, che aveva acquistato il Parma, a novembre, e sull’ex ad Leonardi.

Il club crociato spera di ripartire dalla serie D, negli ultimi mesi al sindaco Pizzarotti si sono presentati vari pretendenti, anche locali. Che aspettavano soltanto l’epilogo di ieri, per formalizzare le proposte.

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