Lo scorso ferragosto ho parlato un’ora con Gianmarco Tamberi, nella speranza di pubblicare più puntate di intervista, come freelance. Due telefonate perchè doveva allenarsi, in realtà ho fatto una sola pubblicazione, e breve, per il Gazzettino del nordest.
Al mondiale di Pechino non andò bene, appena 8°, stavolta è salito come nessuno, anche se la misura era alla sua portata.
Rallegriamoci per questo atletica molto esuburante, fra i migliori nella storia dell’atletica leggera azzurra, di ogni tempo, perchè il titolo indoor resta inconsueto, nella storia d’Italia, tantomeno in una disciplina fra le più seducenti.
Tamberi non è solo un guascone, è un bell’elemento, affidabile, da finale, sempre, con questa punta là in alto, con una misura niente male 2 e 36, contro i 2 e 25 con cui uscì in Cina.