Dall’archivio della Gazzetta di Reggio, il 9 febbraio. L’Ascoli respinge le accuse di favori arbitrali ricevuti, il direttore Paolo Cagnan si scusa con un video.

ascoli

(v.zagn.) Raro trovare un direttore così diretto, che chiede scusa alla tifoseria rivale della squadra di riferimento della sua testata, fra l’altro su un tema opinabile come i rigori e l’iscrizione al campionato.

Complimenti al coraggio del bolzanino Paolo Cagnan. Questa vicenda risale a febbraio, mi era sfuggita. Fra l’altro l’Ascoli è stato ripescato al posto della Reggiana.

In coda a questo link c’è il video.

Era stato l’Ascoli del dg Gianni Lovato, per quasi 20 anni giornalista a Tuttosport, a replicare a un articolo di commento del lunedì.

 

http://gazzettadireggio.gelocal.it/sport/2015/02/09/news/l-ascoli-si-ribella-insinuazioni-malevoli-e-invidiose-1.10832456

Riceviamo e pubblichiamo
Egregio Direttore, Le scriviamo con preghiera di pubblicazione (Legge 47/1948), per rispondere alle incredibili affermazioni riportate ieri nell’articolo pubblicato sulla pagina Web del vostro quotidiano con il titolo “L’Ascoli vince in rimonta con il solito rigore inventato”,  contenente falsità gravemente lesive per l’Ascoli Picchio. Senza entrare nel merito dei presunti favori arbitrali (ma facciamo rilevare che pur essendo primi in classifica e avendo il miglior attacco del campionato il computo totale è di 5 rigori a favore e 3 contro, nell’alveo quindi della normalità statistica) quello che non è accettabile è che voi scriviate testualmente: . La invitiamo, come è dovere per chi dirige un organo di informazione, a verificare quanto poi riportato. In questo caso da parte vostra non vi è stata né verifica, né sopratutto veridicità alcuna. Innanzitutto va sottolineato che è stato il cambiamento del format del campionato di Lega Pro a consentire nella scorsa stagione la mancanza di retrocessioni, beneficio del quale ha goduto, certo, non solo l’Ascoli. In secondo luogo vorremmo sapere in base a quali informazioni siete in grado di parlare di otto milioni in cassa, dal momento che il lascito dell’Ascoli Calcio sono stati solamente debiti, regolarmente pagati dall’Ascoli Picchio per ottenere il titolo sportivo e potersi iscrivere al campionato. Ad Ascoli non solo non c’erano tracce di questi fantomatici otto milioni, ma nemmeno della cassa. Quanto al mercato, abbiamo fatto con i nostri mezzi e senza l’aiuto di alcuna società vicina e compiacente …

L’Ascoli Picchio in questi suoi primi mesi di attività si è contraddistinta per la correttezza e la precisione nell’onorare i propri impegni e per l’assoluta volontà di proporsi come un modello. Siamo una società sana e solida dal punto di vista finanziario, attenta in maniera assoluta ad avere coerenza tra i pronunciamenti e i comportamenti, forte anche dell’appoggio di un pubblico incredibile, questi sÌ capace di darci una spinta verso alti traguardi. Esattamente il contrario rispetto a quanto si potrebbe dedurre da un articolo malevolo e disinformato che, speriamo, sia solo frutto dell’invidia per la nostra attuale posizione di classifica.
ASCOLI PICCHIO FC 1898 SPA

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