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Di Vanni Zagnoli
I campionati del mondo antirazzisti sono cultura e costume, dibattiti e partite, con squadre di tifosi e pure di calciatori.
Organizza l’Uisp, Unione Italiana Sport per tutti. È la 19ª edizione, al via oggi a Castelfranco Emilia, provincia di Modena, al confine con Bologna.
LA STORIA
La prima edizione fu nel ’97, nel Modenese, a Montefiorino, con 8 squadre e 80 partecipanti, in rappresentanza di 4 nazioni. Dalla 4ª, nel 2000, il passaggio nel Reggiano, a Montecchio, con la prima impennata di interesse, ovvero 70 squadre e 700 partecipanti.
Due anni più tardi, il picco di 15 nazioni presenti. Nel 2004, le formazioni con rappresentanti femminili diventano prevalenti sulle maschili, con il 70%.
La crescita della manifestazione da allora è davvero esponenziale, con basket e poi cricket, con un torneo esibizione giocato da indiani, pakistani e bengalesi. Nel 2006 si affacciano anche il volley e una squadra mista di ebrei e musulmani provenienti da Tel Aviv.
Dall’anno successivo il trasferimento a Casalecchio di Reno (Bologna), con debutto della mista croati, bosniaci, serbi, provenienti da Sarajevo. Poi arrivano il rugby, la comunità rom e quella dei rifugiati politici, quindi una delegazione brasiliana: il record sarà di 204 squadre di calcio, 32 di basket, 16 di pallavolo e 4 di rugby; oltre 7mila persone, con 25 nazioni partecipanti e una rappresentanza di 50 Paesi.
Dal 2011 il ritorno nel Modenese, al parco Bosco Albergati, appunto a Castelfranco.
LA PARTECIPAZIONE DELL’ASSOCALCIATORI
Domani, alle 16,30, scenderà in campo anche Damiano Tommasi, dopo il ritorno in una competizione ufficiale, il preliminare di Europa League con La Fiorita, squadra maltese. Con lui scenderà in campo anche l’ex difensore dell’Inter Massimo Paganin, con l’obiettivo di sviluppare la crescita del calcio femminile: di fronte avranno una selezione di sole calciatrici, è un modo per riportare attenzione sul tema.
L’AIC interviene al mondiale per valorizzare tutto quanto ha fatto nella stagione sulla lotta al razzismo: aveva aderito alla settimana contro le discriminazioni razziali con Simone Perrotta come testimonial; inoltre ha stipulato con il ministero del lavoro un importante protocollo sull’integrazione.
Altro obiettivo è il superamento del vincolo sportivo per i calciatori dilettanti, perché rappresenta una vera e propria discriminazione, per decine di atleti dilettanti. Per questo bisognerà attendere anche le direttive di chi prenderà il posto del Presidente dimissionario Belloli, alla la Lega di Serie D.
Domani, venerdì 3, alle 18 l’incontro “Diamo un calcio a questo calcio”. Insieme al presidente Tommasi ci saranno Renzo Ulivieri, Presidente dell’Associazione Italiana Allenatori, Vincenzo Manco, Presidente Nazionale dell’Uisp, il giornalista Luca Di Bartolomei; Carlo Paris, Direttore di Rai Sport, Matteo Marani, Direttore del Guerin Sportivo e la Parlamentare europea Cécile Kyenge Kashetu.
IL PROGRAMMA
Stavolta sono 4mila i giovani arrivati da tutta Europa per diffondere i valori dell’integrazione attraverso lo sport, contro ogni forma di discriminazione.
Il calcio d’inizio è alle 15 di oggi, con partite non stop, autoarbitrate, squadre miste composte da migranti, tifoserie ultrà, ragazze e ragazzi di varie città, italiane ed estere. Sabato 4 sono previste le finali e nel pomeriggio la festa conclusiva. Saranno complessivamente oltre 200 le squadre che scenderanno in campo: 170 squadre di calcio e altre 60 tra basket, pallavolo, rugby e tchoukball.
IL TCHOUKBALL
È sorto in Svizzera negli anni ’60, dal biologo Hermann Brandt, secondo il motto: “L’obiettivo delle attività fisiche umane non è costruire campioni, ma contribuire alla costruzione di una società migliore”. Negli anni ’70 divenne sport nazionale nelle scuole di Taiwan, per la grande valenza educativa, mentre nel 2001 è stato dichiarato “sport a sostegno della pace e della fratellanza”.
Per praticarlo servono due squadre da 7 giocatori, un pallone simile a quello di pallamano e due speciali pannelli collocati alle estremità del campo, simile al parquet da basket. Si gioca in palestra, sul sintetico, sui prati ma anche sulla sabbia, in cui i giocatori diventano 5 per ogni squadra.
Il gioco inizia con la rimessa da fondo campo, a fianco di uno dei pannelli, e la squadra in possesso di palla ha a disposizione tre passaggi per costruire un’azione, prima di attaccare, lanciandola contro il pannello. Che ha una rete elastica e allora invece di trattenerla la fa tornare indietro velocissima. Se il rimbalzo cade a terra nel campo, ma non nell’area antistante il pannello, la squadra in attacco ha segnato un punto, se invece viene presa al volo dagli avversari il gioco riprende immediatamente e la squadra che ha difeso (prendendo la palla) passa all’attacco. La particolarità è che si può attaccare, cioè tirare, indifferentemente su tutti e due i pannelli, che sono a disposizione di entrambe le squadre (per un massimo di tre attacchi consecutivi).
I CAMPI E LE SQUADRE
Quattordici sono i campi da calcio, 2 da pallavolo, 2 da basket e uno per rugby, cricket e tchoukball.
Sono stati formati 28 gironi di calcio, ciascuno con 6 squadre.
Ci sarà la rappresentativa degli avvocati di strada di Bologna, professionisti volontari, e quella dei Liberi Nantes di Roma, composta da rifugiati e richiedenti asilo. Scenderanno in campo la polisportiva Zelig di Reggio Emilia, squadra mista uomini e donne; la Mufakose United Kingdom di Newport, associazione di zimbawani residenti in Inghilterra; la Real San Lazzaro (di Savena, Bologna), con educatori e ragazzi dai 13 ai 21 anni provenienti da Tunisia, Marocco, Ucraina, Kosovo, Pakistan. E poi l’Armata Rozza international di Varese, costituita da idraulici e agricoltori, pensionati e cuochi, studenti e falegnami.
Partecipano Voci dall’Africa (abitanti e migranti di Casale Monferrato) e la Stella Alpina di Trento, che ha come testimonial Tommaso Iori, presidente dell’Uisp Trento: partito in bicicletta dal Trentino, ha toccato Roma e ieri è arrivato a Castelfranco Emilia.
E poi i gruppi di ultras impegnati contro il razzismo: Curva Sud di Livorno, la Start LazioNet di Roma, il Bar Gianni di Bologna, con storici tifosi rossoblù.
Dall’estero sono attese formazioni multiculturali: gli Zwote (Germania, di Enger), detentori della coppa dei Mondiali Antirazzisti, gli ultras del Marsiglia e i tedeschi del Borussia Dortmund. Dall’Inghilterra ci sarà la squadra femminile Regent’s Park Fc, militante nel campionato di calcio femminile di Londra con ragazze di 10 nazioni.
Fra i sostenitori dei Mondiali figurano l’associazione La Città degli alberi, la fondazione Matteo Bagnaresi, Rete Fare–football against racism in Europe; la regione Emilia Romagna, il comune di Castelfranco, l’Aic, il gruppo Hera e la Cgil.
Che le partite abbiano inizio e sia davvero un divertimento per tutti.