Di Silvia Gilioli
Moto, la vita di Manuel Poggiali. Volley, Alberto Giuliani: “Iniziai per migliorare la moto”.
L’allenamento a porte aperte di Modena, ogni mercoledì e ogni venerdì, con successivo aperitivo con i tifosi.
Sempre a Modena, ma nel calcio, l’incontro collettivo con Luca Magnino, pordenonese. L’ultima domanda è nostra, come spesso capita. Il nostro focus è anche, e soprattutto, sui giornalisti, con l’inquadratura. Grazie a Massimo Paroli per la sensibilità, l’ufficio stampa che ci ha apprezzato al Sassuolo, nei suoi 17 anni in neroverde. Mentre Reggiana (Andrea Montanari, ma di fatto Nicola Simonelli) e Sassuolo (Massimo Pecchini, ma in realtà solo Giovanni Carnevali) ci chiedono di non riprendere chi pone la domanda, sicuramente per il fatto che i giornalisti presenti non sono molti
Il videoreportage di Vanni Zagnoli, videomaker amatoriale ma che non fa mai sconti, riguarda le toilette pubbliche.
Nella città geminiana sono 4 (una al momento non è funzionante), mentre per esempio a Reggio Emilia una sola è attiva, in centro. Altre 4 non sono funzionanti.
Quindi, complessivamente Modena è molto più attrezzata di Reggio Emilia, come bagni pubblici, fra orari e numeri. Però non si paga e di per sè non è giusto, considerata la pressione fiscale in Italia, da record mondiale. “L’acqua è ghiacciata – osserva Zagnoli – e manca il bidet, dunque è un problema lavarsi all’uscita dalla toilette”.
Nella stessa piazza, Mazzini, spicca il negozio di accessori di moda più abbacinante della città. Si chiama tip-tap, è della famiglia Adani, di un ex portiere, Amos, di Modena e Bologna, 78enne.
Dialoghiamo con Natasha, la gerente del negozio: “Da 34 anni vendo, mi piace molto”. Vende luxury, insomma.
Zagnoli stava cercando un paio di scarpe per sè, ne ha adocchiate due paia carine nel negozio di Adani dall’altra parte della piazza, ma aveva terminato la batteria del telefono. Natasha si veste con la divisa, scura, mentre al narratore piacciono i colori chiari. “Più estivi”.
La commessa responsabile del negozio guadagna sui 2mila euro al mese, non colleziona beni di lusso, per sè. “Preferisco la cultura”.
Quaranta anni fa, ormai, l’unico scudetto nella storia dell’Hellas Verona, irripetibile. Oggi due titolari sono alla marcialonga storica, a Predazzo, Pietro Fanna, il Pierino che fu anche alla Juventus e all’Inter e in nazionale, con Enzo Bearzot, e Domenico Volpati, dentista, l’equilibratore del centrocampo, a quasi 34 anni, all’epoca.
Basket. La batosta subita dall’Olimpia Milano in Turchia, sul campo di Istanbul, dall’Anadolu Efes, per 110-66. Quarantasei punti di margine, molto freddo, avrebbe commentato Nino Pellacani, ex pivot, quando giocava alla Fortitudo Bologna, in un derby dominato sulla Virtus Bologna.
“Strano che Skysport24 non ritorni su questa Waterloo, no? – si chiede Vanni Zagnoli -. Incredibile, considerato il budget dell’Ea7 Armani jeans. Dovrebbero chiedere scusa anche il patron Giorgio e il ds Stavropoulos, ma soprattutto Ettore Messina che ha costruito la squadra. Quarantasei punti di margine valgono il 6-0 dell’Inter a Roma, con la Lazio, che però dà spettacolo. Milano faticherà anche quest’anno a raggiungere i quarti di Eurolega.
“Sono felice – aggiunge l’editore di Reggio Emilia – che abbia vinto Luca Banchi, era un lusso per la Virtus Bologna, in ribasso, come budget, rispetto alle scorse stagioni, in attesa di essere venduta. Banchi è ct della Lettonia, vale infinitamente più di Gianmarco Pozzecco, la vita non è solo divertire chi ascolta”.
Sempre per la pallacanestro, l’Nba in questi giorni è a Parigi.
“Sarebbe bello se la federazione e/o la Lega la portassero in Italia. Certamente non a Milano o a Bologna, che hanno già l’Nba, nè a Venezia o Trento, in Eurocup, nè a Reggio Emilia, Sassari e Tortona, in Champions league, nè a Varese, nella Fiba Europe cup. Neanche a Roma, che già ha avuto molto, in passato. Sarebbe bello avere una partita di Nba a Genova e una in Calabria, magari non a Reggio, una a Pescara, una in valle d’Aosta e una a Campobasso e una a Potenza, per regalare gioia a periferie del grande sport”. Utopia, semplicemente.
Altra partita dei sogni sarebbe ripristinare gli All star game, di basket e di volley.
“Ma persino idearlo per il calcio. Gli stranieri di serie A contro la seconda nazionale, contro chi, magari, ha giocato meno di 90′ agli Europei. Idem, in serie B. Gli stranieri contro la nazionale di serie B. Stessa cosa, in serie C e in serie D. Idem, al femminile. Serie A, le migliori forestiere contro la nazionale B dell’Italia
Basket, A1 stranieri contro Italia B. A2 stranieri contro gli italiani migliori del campionato. Non so se in serie B ci siano stranieri o solo naturalizzati. Basket femminile, uguale. Le straniere contro le riserve dell’Italia. In A2, le migliori straniere contro le migliori italiane.
All star game under 19, un mondo che ho visitato più volte, a Reggio Emilia, anche lunedì, con l’Urania Milano. Stranieri, di origine, contro italiani”.
E nel volley?
“Al maschile, gli stranieri di serie A contro la nazionale B, diciamo. In A2, i migliori stranieri contro i migliori italiani. In A3, in base al numero di stranieri, almeno di origine, contro i migliori italiani. Sennò, chessò, nord contro sud.
Questo tipo di modello è esportabile a ogni competizioni, ai tre hockey: ghiaccio, pista, prato. Alla pallamano, maschile e femminile. Al baseball, al softball”.
C’è poi un altro capitolo che sta a cuore a Zagnoli, le sfide fra maschi e femmine.
“Sarebbero eventi mondiali, unici, planetari, come interesse. Perugia contro Conegliano nel volley, Milano contro Venezia nel volley, Inter contro Roma nel calcio. Certo, sarebbe un caravan serraglio. L’unico momento di imbarazzo potrebbe essere nella pallacanestro, considerato che la difesa porrebbe in contatto molto fisico uomini e donne. Sarebbe bello, giocando al massimo, capire il gap, che fisicamente è enorme. Nonostante Paola Egonu abbia mascolinità”.
Ah, dimenticavamo il rugby. Lì la sperequazione fisica è ancora più significativa, fra maschi e femmine. “Ma l’all star game sarebbe piacevole, stranieri contro Italia B. Ancora, all star game di Champions league, contro il top 11 dell’Europa league. Basket, il roster di Eurolega contro i top di Eurocup. E anche, magari, Champions contro Fiba Europe cup”.
Un’amichevole in meno e uno spettacolo in più. La gara delle schiacciate, come in Nba, la gara delle battute, nel volley, la gara delle punizioni, nel calcio. La fantasia non ci manca, insomma, nell’ideare eventi che vadano al di là della sfida tecnica e tattica.
Chiudiamo con il calcio, con Rudi Garcia ct del Belgio. Con l’opinione di Zagnoli: “Meglio Venturato e Gustinetti, Guidolin, che un allenatore di medio livello, modesto, a Napoli. Domenico Tedesco meritava maggiore pazienza”