Vannizagnoli.it show. Volley, Verona per la prima volta in una final four, è in coppa Italia. La città scaligera fra le capitali dello sport italiano

Con Giovanni Sartori per 28 stagioni al Chievo

Nel volley è stata una domenica storica, assolutissimamente. Verona si qualifica per la prima volta nella storia a una final four, è in coppa Italia. Al tiebreak Rana supera Piacenza, vincitrice del trofeo due anni fa, e approda a una semifinale, finalmente. Verona si aggiudicò una coppa Challenge, a inizio millennio, con Andrea Giani in panchina, andiamo a memoria, e due coppe Italia di serie A2.

I gialloblù avevano accarezzato più volte la semifinale scudetto, l’avrebbe meritata un’infinità di volte e, generalmente, l’approdo tra le prime 4 nei playoff garantisce anche il diritto alla supercoppa, italiana. Verona ora è quarta assieme a Civitanova, a due punti da Piacenza, terza, mentre Trento a 6 lunghezze è troppo lontana. Verona raccoglie quanto ha seminato da e per anni, lo sponsor Rana è, di fatto, comproprietario, e così riesce ad aumentare il budget. La società si affida da 6 stagioni di fila a Radostin Stoitchev, il bulgaro che portò Trento per la prima volta sul tetto sul mondo, è un gigante, giustamente rigoroso, esigente, nei confronti del gruppo. Verona raccoglie, mentre Modena annaspa, la presidentessa Catia Pedrini lo giubilò dopo una sola stagione, inscenando una manfrina incredibile, per non pagargli gli altri due anni di oneroso contratto, convinse Bruninho e compagni ad andare in tv, a Trc, Modena, a criticare i modi dell’ex palleggiatore ed ex ct della Bulgaria. Rado sarebbe un lusso, per la Modena di oggi, da Catia a Giulia Gabana, che peraltro vanno ringraziate per quanto fanno, nella provincia della Ghirlandina.

A Verona figura storica è l’avvocato Stefano Fanini, ora vicepresidente di Lega. Meriti anche a Fabio Venturi, l’ad, per com’è riuscito a trovare sponsor, ad alimentare l’attenzione nei confronti della piazza scaligera. Senza dimenticare l’eccellente lavoro di Damiano Beltotto, pr, relazioni esterne, attivissimo su linkedin, nella valorizzazione di contenuti, social e non solo. Peccato unicamente che ci rifiuti l’accredito, da 20 mesi, per impedirci i nostri proverbiali videoaffresconi.

Sono anni splendidi, per Verona, con l’Hellas dal 2012 sempre in serie A, escluse due retrocessioni, prontamente rimediate. La presidenza Maurizio Setti è comunque di rilievo, l’imprenditore dell’abbigliamento, dal marchio Manila Grace e dalla bellissima compagna segue personalmente i calciatori, come raccontava al festival di Parma, della serie A. In rosa ha la bellezza di 21 nazionalità differenti, evidentemente le plus valenze nel pallone sono più facili rispetto al business dei vestiti, che Setti alimenta da sempre a Carpi, nel Modenese. “Guardo anche più partite al giorno, scelgo io chi comprare”. Sicuramente d’accordo con il ds Sean Sogliano, valorizza stranieri e poi rivende i migliori. Pare abbia ceduto ad americani, comunque non è una figura negativa, al di là del carattere impulsivo.

Sono 49 campionati in massima serie, per una città di 257mila abitanti, 927mila, considerata la bella provincia. Sull’Adige c’è anche un buon basket, la Tezenis vanta 11 partecipazioni al massimo campionato, l’ultima nel 2022-23, con retrocessione. Dal 2021 il tecnico è sempre lo stesso, Alessandro Ramagli, livornese, non esonerato durante la stagione nè a serie A2 matematica, esempio unico. Alessandro Frosini è il direttore sportivo, dopo il decennio a Reggio Emilia, con due trofei e due finali scudetto. Ce ne fossero, di Frosini, nello sport italiano, e delle proprietà come Verona volley e basket, che non licenziano gli allenatori. Paolo Zanetti è stato a un passo dal licenziamento, dopo i rovesci, le imbarcate di gol presi, ma di recente ha firmato due capolavori, in Emilia, vittorie a Parma e a Bologna, in rimonta. Unico. Come la città bagnata dal fiume Adige.

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