Pallacanestro e pallavolo, calcio e atletica, pesistica e nuoto, pallanuoto e tennis nel nostro zizzagare settimanale, ovvero vannizagnoli.it show
Basket. Il successo miracoloso di Napoli in coppa Italia, per la 3^ volta. Il budget di un quinto, rispetto a Milano, finalista, e forse metà della Virtus Bologna. La doppietta di trofei per il capoluogo campano in meno di un anno, lo scudetto nel calcio, la coppa nella pallacanestro.
L’avvocato Federico Grassi è presidente, il reggiano Alessandro dalla Salda amministratore delegato. Giornalista, con un contratto in Gazzetta, dal ’97 è stato in Reggiana, poi una stagione alla Virtus Bologna, chiamato da Luca Baraldi, ma evidentemente non era abituato a confrontarsi con almeno due figure, il presidente, Massimo Zanetti, e appunto l’ad.
La galleria dei trofei negli sport di squadra conquistati al sud, in ogni disciplina. La percentuale minima, se pensiamo all’estensione delle regione meridionali e al numero di abitanti. La tendenza, storica, a vincere e poi a sparire, ad abbandonare l’attività. Accadde a Caserta, scudettata nella pallacanestro nel 1990-’91, ad Avellino, vincitrice delle coppa Italia nel 2007, con Matteo Boniciolli in panchina, a Reggio Calabria, a lungo ad alti livelli, negli anni ’90.
Un bel segnale per il sud era anche soltanto la qualificazione in finale di coppa per Napoli. In semifinale ha prevalso su Reggio Emilia al tempo supplementare. Vinse questo trofeo nel 2006, con Mason Rocca come lungo.
Milano, dunque, è tornata in finale, persa la supercoppa, non avrebbe dovuto farsi sfuggire questo trofeo, mentre in Eurolega faticherà a rientrare fra le 10, dunque ad accedere al playin. Resta la figura unica di Ettore Messina, allenatore e pure dirigente, direttore sportivo, scegliere direttamente i cestisti. “Buona idea – osserva Vincenzo di Pinto, pugliese, allenatore di volley fra i più esperti -, l’ho fatto quasi sempre anch’io, nella pallavolo, ma in club di ambizioni limitate”. Immaginate Simone Inzaghi fare da solo, avere magari un solo collaboratore, per il mercato, a mettere in pratica solo le sue direttive.
Il videoracconto da Trieste, per il volley femminile, lo proporremo molto presto. “Sappiamo di essere antipatici, vincendo sempre”, conferma Daniele Santarelli. E’ come la Juve di Conte e Allegri, Sarri e Pirlo, con una messe di trofei.
Paola Egonu primattrice con 35 punti, in finale, ma come sempre in difficoltà, a sbagliare nel tiebreak. Miriam Sylla altrettanto poco incidente nei momenti critici, nel primo, nel terzo e nel quinto parziale.
La differenza in panchina, tra il fuoriclasse Santarelli e Marco Gaspari, bravo ma lontano dalla sua continuità, dal suo doppio essere vincente, anche con la Serbia e ora con la Turchia. Monza è ammirevole perchè non cambia guida tecnica, chiunque lo farebbe, al posto della presidentessa Alessandra Marzari. Che ci ha raccontato il suo lavoro a Milano, all’ospedale Niguarda, al pronto soccorso. “Siamo in 30-40 tra medici e infermieri, un bel gruppo, come le mie squadre, di Monza, ovvero Milano, al femminile”.
Novara è in difficoltà nelle ultime stagioni, l’allenatore Stefano Lavarini ha chiuso in ribasso, Lorenzo Bernardi ha fallito addirittura la qualificazione alle final 4. C’è, peraltro, un Piemonte leader, in serie A, con Chieri, Cuneo e Pinerolo.
Ritorniamo a Paola Egonu, è tesa anche nei confronti di Marco Gaspari. “Non mi devi rispondere, ok? Non mi devi rispondere, ok?”.
Il labiale è diffuso in diretta tv. Non solo Mazzanti, dunque. E in Turchia…Già, com’è andata in Turchia? Si sono dovuti inventare, in particolare l’allenatore Giovanni Guidetti, modenese, superct da una vita, in giro per l’Europa, si è dovuto inventare che il Vakifbank non è più così munifico, che insomma lo stipendio di Paola Egonu.
Il punto è che Egonu è brava a tenere la propria squadra vicina alle avversarie. Era brava a Novara, altrettanto a Conegliano e poi con l’Italia. Sulle palle chiave, quando la squadra è sott’occhio – in nazionale, le ricezioni di Sylla, talvolta l’attacco che crolla, oltre alla difesa -, Paola fatica, sbaglia, sparisce.
Magari non sparacchia più come in passato, ma l’effetto è uguale. E’ una perdente di successo. Non poteva più tollerare Mazzanti, in nazionale, al punto da costringerlo a cambiare procuratore, avevano lo stesso. Ha vinto, sì, con le turche, ma perso il campionato.
Ha 24 anni, con Velasco faticherà a trovarsi, dato che ha poca voglia di allenarsi e si sente da troppo tempo troppo forte. Giocare troppo su di lei la stanca, come chi batte su Sylla ottiene di farla arrivare in debito di energie nervose ai momenti chiave. Egonu nel tiebreak sbaglia 4 palloni gratuiti, l’ha perso lei. Come troppo spesso con la nazionale. E’ una perdente di successo, per essere gentili.
Perugia, intanto, vince la coppa Italia di serie a2, su Busto Arsizio, l’altra società. Il caravanserraglio dell’avvicinamento alla finale di A1, fra giovani ballerine e il violino suonato come rock.
L’ultima frontiera dello sport, una partita alle 11. A Trieste, dunque – noi eravamo in albergo in Slovenia, a Cezana, a 5 chilometri dal confine – è andata in onda anche la finale di coppa Italia di serie A2, tra Busto Arsizio – non è la seconda squadra della società di serie A1 – e Perugia, che era retrocessa la scorsa stagione. Non è stata trasmessa da Raisport.
Rientiamo alla nostra idea, di proporre sport, nel settimana, dalle 9 alle 2 di notte, seriamente, per far parlare delle stesse discipline, per catturare pubblici differenti, per alimentare curiosità e dunque businesse, attorno all’evento.
Sollevamento pesi. Genna Toko Kegne Romida è nata in Camerun, vive a Livorno da quando aveva 5 anni. A 21 anni, debutta a livello internazionale senior, diventa campionessa europea nella categoria 76 chili a Sofia, Bulgaria. Tre medaglie d’oro e altrettanti nuovi record italiani per la pesista, solleva 101 kg nello strappo e 126 nello slancio, 227 totali.
Pallanuoto, l’Italia perde il mondiale ai rigori, con la Croazia. Era in vantaggio 11-10, si è fatta raggiungere allo scadere, a 5″, da Butic. Il portiere Del Lungo aveva parato un rigore, poi due errori azzurri, di Echenique, spagnolo, di origine, dell’abruzzese Di Fulvio, il nostro fuoriclasse. Sfuma così il 5° oro mondiale per la nazionale, nella finale di Doha. Decide il penalty di Zuvela.
Qui il racconto di papà Franco
Il nostro videoaffrescone da Trieste, con il 3-0 in un’ora e 20’ lorda di Conegliano su Chieri, che aveva eliminato Novara. Cedono Egonu e Sylla eppure continuano a vincere. Quest’anno non hanno partecipato al mondiale per club, l’ha vinto Istanbul, Eczacibasi. Le nostre domande al coach, anche sul Piemonte, e a Santarelli: “Mazzanti resta un grande allenatore e gli devo molto”. Nel 2017 passò alla nazionale e lasciò al vice, appunto Santarelli.
Sollevamento pesi, l’argento europeo di Nino Pizzolato, nella categoria 89 chili. Ne solleva 380, fra i due esercizi, arriva a -11 dall’oro e ha buone chance di podio olimpico.
Tennis, la scalata di Jannik Sinner, al 3° posto Atp, con il successo nel torneo di Rotterdam, in Olanda. Ci aspettano 15 anni fra i primi 10, salvo infortuni. Mentalmente, è fortissimo. Così tv e media insisteranno a proporre quanto più tennis possibile, a scapito di tanti sport vari che mai avranno chance di marketing e visibilità, come i due hockey e il baseball.
Atletica, ad Ancona i campionati indoor. Nel salto in lungo, a 19 anni Mattia Furlani fa 8,34, a un centimetro dal record mondiale under 20 indoor. La serie è di 8,31, 8,24, 8,03, e 8,34 Primati nazionali anche per Lorenzo Simonelli nei 60 ostacoli fa 7,48, togliendo due centesimi al suo precedente record.
Nell’asta, Elisa Molinarolo, veronese di Soave, fa 4,66, un centimetro oltre Roberta Bruni, la romana che l’aveva detronizzata mercoledì. Scontato il titolo per Larissa Iapichino, con 6,80, nel salto in lungo.
Nel frattempo Grant Holloway migliora il mondiale sui 60 ostacoli. L’americano dà spettacolo ad Albuquerque in Nuovo Messico, a 26 anni stampa il 7’’27, sarà il favorito in Scozia,a a Glasgow, da venerdì 1 a domenica 3 marzo. Al femminile, Tia Jones fa 7’’67, eguagliando il primato dell’altra americana, Devynne Charlto. Ha 23 anni, è stata campionessa del mondo junior, è stata favorita dall’altitudine, 1619 metri.
L’atletica e gli Europei a Roma. Valgono da consolazione per le olimpiadi che i 5 stelle hanno rifiutato, anche solo di mantenere come candidatura. La presentazione oggi, con Stefano Mei e la politica. Se “mai stati così forti” è anche merito del generale Vincenzo Parrinello che, prima della pensione, era stato vice di Alfio Giomi e aveva promosso ct Antonio la Torre. “Un fuoriclasse assoluto”, mi ha confermato ieri, a Trieste. E’ ora presidente di Fipav servizi, con la federazione volley
Nuoto, la doppietta di Simona Quadarella. Oro negli 800, dopo i 1500. Certo manca Katie Ledecky, l’americana, però è il faro del nostro nuoto, più ancora di Gregorio Paltrinieri, che ha mancato una qualificazione in finale. Mezzo secolo dopo Novella Calligaris, andiamo a rivincere. Gioisce l’allenatore Minotti, con il ct Butini. Sprint incredibile per la romana. Brava, brava, brava.
E arriviamo al calcio. Il solco dal 5° posto in giù, il +4, per ora, di Atalanta e Bologna sulla Roma, il +5 sulla Lazio. Il colpo all’Olimpico dei rossoblù favorito da un erroraccio laziale, classico post grande prestazione europea. L’implacibilità di Zirkzee, visto a Parma, pochi anni fa, dinoccolato come un cestista.
Il Parma all’ultimo respiro, in serie B, sul Pisa che aveva segnato il 2-2 allo scadere. Il Venezia, intanto, si è fatto rimontare dal Modena, al sant’Elena, 2-2, mentre il Cittadella inanella 5 sconfitte in sequenza e ora anche la qualificazione ai playoff è a rischio.
Siamo stati a Casteldebole, per Thiago Motta, a farci raccontare il suo Brasile e la sua Spagna, oltre a Enrico Preziosi, presidente del Genoa. “Ero ragazzino quando mi tesserai per la Juventus de Mooca. A 17 anni arrivai in Spagna, al Barcellona e poi all’Atletico Madrid.
Conservo gratitudine per Preziosi, da giocatore, venivo da 3 operazioni, al ginocchio, sembrava non dovessi più giocare a calcio, invece il presidente del Genoa puntò tanto su di me”. Al punto che presto lo cedette all’Inter, assieme a Milito, naturalmente ebbe grandi meriti Giampiero Gasperini.
“E anche da allenatore, mi ha dato una chance, la prima. Mia moglie Angela non era d’accordo, pensava fosse troppo presto, io non sono pentito, certo Preziosi poteva pazientare e non esonerarmi, eppure lo capisco”.
Nel calcio, il tempo effettivo è l’esigenza più stringente, dopo il Var.
Occorre arrivare ad arginare in maniera scientifica le perdite di tempo, l’ostruzionismo.
La difesa delle piccole squadre è gagliarda ma non dev’essere artisportiva. Idem, quando una grande è in vantaggio deve permettere agli antagonisti di provare a rimontare. Se è brava, congela, addormenta il gioco, riesce a far passare il tempo, se non è brava al di là del fallo sistematico il tempo effettivo fa la differenza. Ne chiederò presto ai grandi tecnici di serie A.