di Vanni Zagnoli
Lo scoglio dei quarti di finale è superato, era costato la zona medaglie in 4 olimpiadi su 6 (nel 2000 e nel 2016 l’Italia si arresa prima) e allora si può guardare con fiducia agli ultimi due step verso il titolo mondiale. L’unico al femminile è arrivato vent’anni fa, con Marco Bonitta in panchina, passato più volte fra uomini e donne e adesso ct della Slovenia femminile.
Ad Apeldoorn, Olanda, le azzurre ribattono la Cina, 3-0 sabato, 3-1 oggi, sbagliando solo il terzo set e unicamente nel secondo le asiatiche sono state davvero vicine. Alla semifinale di giovedì, sempre nella città olandese, dove sabato è in programma anche la finale, l’Italia arriva senza avere speso troppo sul piano nervoso e in buona condizione fisica, il 25-16, 25-22, 13-25 e 25-17 racconta di un match ripreso dal 9-8 del quarto set e con la solita Paola Egonu dominante, 30 punti compresi 2 muri e non tante palle troppo lunghe o fuori.
Chirichella ha smaltito il dolore agli addominali, Mazzanti però conferma Marina Lubian come seconda centrale e difficilmente cambierà anche giovedì, per la sua efficacia in battuta, in attacco e l’aiuto a muro.
Due set sono di livello elevato, con Lubian a caratterizzarne l’avvio, Paola Egonu nel primo va di pallonetto, poi riprende a martellare. Neanche servono i muri di Anna Danesi, ne basta uno. Un altro monster block, come viene chiamato dal pubblico del volley, arriva a chiudere il primo set, è di Sylla.
Nel secondo Paola Egonu risponde a distanza alle bordate dell’altro opposto, Gong Xiangyu. Sbaglia due volte ma piazza 8 punti, uno è sul 14-13 e poi caratterizza il finale, centrando la linea di fondo, colpendo Wang di potenza e poi trovando il mani fuori per i 3 setpoint. Nel terzo set funziona quasi nulla, 8-16, 9-19, è un rilassamento mentale, interrotto in parte dagli ingressi di Elena Pietrini per Sylla e di Alessia Gennari per Caterina Bosetti.
Nel quarto le azzurre faticano all’inizio, il muro subito da Bosetti è un cattivo segnale, si rianimano e dal 9-8 non corrono più grandi rischi. De Gennaro eccelle in difesa, come nel secondo parziale, in cui aveva offerto due salvataggi spettacolari nella stessa azione, un tuffo prodigioso è di Sylla, che autografa anche il 19-12 a muro.
Sul più bello va via il segnale internazionale dell’Fivb e così Rai2 e Sky anticipano la pubblicità. La Cina è troppo lontana per rientrare e in quei minuti per i telespettatori non c’è grande pathos.
“Anche nei momenti complicati c’eravamo tutte”, sostiene Marina Lubian, che sarà titolare a Conegliano, da dove sono andate via Sylla ed Egonu.
Miriam la capitana sorride: “Ci eravamo spente, per un set, ma avevamo di fronte un gigante, nei quarti, non era una partitella”.
Bosetti analizza con razionalità. “La Cina è una delle squadre più forti al mondo, riaffrontarla subito è una complicazione ulteriore. Per due set il ritmo nostro è stato tale che non hanno retto, poi abbiamo subito un grosso calo, il quarto è rifilato via liscio”.
Si è rivisto qualche balbettio delle prime due fasi, unicamente nel terzo e in parte del secondo set. “Abbiamo sbucciato tante palle, vari tempi non giusti fra palleggiatrice e attaccanti però abbiamo fatto la differenza nel tenere alto il cambio palla, in ricezione e in difesa. A muro siamo una grande squadra, abbiamo giocato proprio da squadra. Se l’attacco non andava, le altre dietro sistemavano le cose”.
Con la miglior attaccante al mondo, Egonu, centrali di livello, Bosetti e talvolta anche Sylla ricevono pochi palloni.
“Io – riflette Caterina, in passato penalizzata da due gravi infortuni – devo provare a trasformare quelli che mi arrivano, almeno non sbagliarli. Non è sempre facile”.
Davide Mazzanti ha mantenuto la calma, esattamente come Fefè De Giorgi, nel momento complicato.
“Dal finire del secondo set – spiega – abbiamo levato un po’ di ritmo. In battuta e negli altri fondalmentali abbiamo sporcato quanto stavamo facendo. Nel quarto tatticamente siamo tornati agli incroci giusti, complessivamente ci è mancata la qualità della partita precedente.
Quando le avversarie fanno qualcosa di più, noi cercando di adeguarci peggioriamo. Restiamo al nostro ritmo, grazie al quale abbiamo la capacità di controllo della situazione”.
Il ct pesarese parla di elettricità. “E’ la connessione che abbiamo, oggi e anche sabato. Le sensazioni giuste arrivano, mio compito è alimentarle perchè fanno la differenza. Questo gruppo vive emozioni già amplificate, non serve toccare proprio quelle, l’ho imparato negli anni. Le ragazze hanno solo bisogno di percepirsi”.
Il tabellino delle azzurre: Orro 1, Egonu 30, Bosetti 6, Sylla 12, Danesi 11, Lubian 9; De Gennaro (l). Malinov, Pietrini 1, Gennari. Ne: Nwakalor, Fersino, Bonifacio e Chirichella.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”