I fenomeni mediatici, la comunicazione femminile, le pubblicazioni senza mi piace e l’invasione di comici.

C’è una donna prima firma di un quotidiano politico, personaggio televisivo, 16mila mi piace sul pezzo di Pino Daniele, di oggi. Come personaggio, vanta 400mila mi piace. Poco meno la firma uomo, di un altro quotidiano politico. Altro televisivo, sport, costume, tutto. Tuttologi.

Qualsiasi cosa scrivano, i mi piace fioccano. In generale fioccano per le belle donne mediatiche. Temi demagogici, intervento popolari, parlare al cuore della gente possibilmente da un media popolare, radio, tv o da editorialista di quotidiano. Le stesse cose scritte da una firma sconosciuta passano inosservate.

Proprio c’è la caccia a mettere i mi piace per primi, a questi personaggi, sono i personaggi di riferimento. Costume, società, il sorriso giusto, le parole giuste, quel che la gente vuol leggere o sentirsi dire.

Onestamente preferisco i contributi, le pubblicazioni, di persone con un seguito minimo o addirittura zero, come tanti miei pezzi.

Perchè sono più onesti, sono in buona fede, non cercano l’applauso facile, vanno controcorrente.

Il problema è che la gente, ovunque, vuole divertirsi leggendo, svagarsi. Invece che andare al bar a sparare quattro boiate, si diceva una volta, le legge.

Ecco, io preferisco la stampa vecchia maniera, la stampa cattolica, la stampa di cultura, di intelligenza, approfondimento, analisi, riflessione. Da meditazione.

Per il divertimento, c’è la tv dei comici, il teatro dei comici, c’è tutto e di tutto. Se uno vuole ridere, guarda un film comico, onestamente se io devo leggere i discettamenti su tutto degli stessi preferisco cambiare. Sarà tutta invidia ma per me è così. Editorialisti di costume, spettacolo, politica, di tutto. Non possono seguire tutto, eppure… Eppure spesso basta la firma, per scatenare il dialogo con i social.

“Io adoro lei. E anche l’altro”.

Ecco, un tempo il giornale era cultura, adesso è cazzeggio puro. Tango, Cuore, ebbero successo, non sono più in edicola. Erano di sinistra, adesso c’è stata una virata politica, da questo lato. Io preferisco sempre la stampa ingessata, seria, le inchieste, la cultura, lo sport con le storie. Battutoni, battutisti, sorrisoni, sorrisini, ironia spicciola, fatela pure sui social forum. Anzi, sulle prime pagine.

Dal media voglio imparare qualcosa, etica, giornalismo, italiano, qualsiasi cosa. Per le risate grasse ci sono i film di Natale, come Aldo, Giovanni e Giacomo, molto bello, visto con Silvia, ma appunto sono comici.

 

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