Che cosa mi perdo, a restare a Reggio Emilia. Mi fossi trasferito a Milano… Ma tuttora. Ma poi mica è detto, no? In fondo non è perchè sto a Reggio Emilia ho diritto a scrivere biografie dei campioni della zona…

vanni zagnoli con mircea lucescu

 

Guccini dice che Milano è tanto grande da impazzire

di Vanni Zagnoli

Chiedo conforto ad amici e colleghi che lavorano a Milano, magari come freelance.

Il grandissimo Marco Ansaldo, scomparso un anno e mezzo, mi disse che aveva sacrificato la moglie, in avvio di carriera, per trasferirsi, noi siamo sempre rimasti a Reggio. Lo stesso Giancarlo Padovan evidenziava per la mia carriera che si sta inghiottendo se stessa la volontà di non lasciare Reggio Emilia. Questo, peraltro, un po’ di anni fa. Ma oggi?

Non so. A Milano, da freelance, continuerei a seguire Grissin Bon, Carpi e Sassuolo, per le partite interne in cui devo scrivere qualcosa e per il resto, da freelance, anche gratis, frequenterei Milan e Inter. E qualcosa, lì, anche sull’estero, potrei scrivere.

Perchè collaborare per testate da Reggio Emilia, dall’Emilia, è un conto – a meno che il Sassuolo non vada in Champions league – e collaborare da Milano è un altro.

E poi ci sono i contatti, le redazioni, il mercato, la tv. La tv. E’ un’ossessione, la visibilità, un’ossessione. La tv inteso come interviste, racconti, contatti con grandi e piccoli personaggi. In provincia, a Reggio, una tv nazionale non si può fare, neanche gratis. Le piccole storie della strada non possono andare.

A Milano, a Milano.

Sportitalia, Telelombardia, 7 gold, altre tv che neanche conosco. Altri media che neanche conosco.

Forse, ma non è detto. Forse. Perchè oggi c’è grande affollamento anche nei media gratis e allora mica è detto che potrei condurre una trasmissione di interviste solo perchè sono a Milano. E negli anni tutte le tv hanno ampliato il ventaglio di ospiti e ospitabili e ospitanti e ospitati e ospitesse che non è che arrivo io e sono il “meglio figo del bigoncio”. Espressione che disprezzo ma che ha usato in tv una volta il grande Franco Ordine.

Ecco, fatemi capire, fatemi capire. Al futuro, ovvio, non al passato.

Perchè comunque comanda la tv, l’immagine, la fotografia, il social e allora a Milano. Forse, eh. Forse. Perchè i personaggi ci sono anche a Reggio, Domenico Berardi e Amedeo Della Valle, Rimantas Kaukenas ed Eusebio Di Francesco ma non credo vogliano scrivere libri, tantomeno con me.

Quindi, insomma, chissà com’è, come sarebbe, vivere professionalmente a Milano.

Ma poi una cosa è certa, almeno credo. A Milano, in centro, come a Roma, esci e ci sono redazioni, studi tv, ma anche negozi, locali, tutto, di più. Anche troppo.

Un’altra volta racconterò l’home office.

 

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