C’è il secondo podio iridato da conquistare, nel volley femminile, dopo l’oro di Berlino 2002, al tiebreak contro gli Usa. Allora c’era Bonitta allenatore e le azzurre in semifinale superarono per 3-1 la Cina, avversaria di domattina, dalle 9,10, sempre su Rai2. Quattro anni fa, finì 1-3, a sorpresa, a Milano, dopo il 3-1 azzurro nel girone e di quella spedizione restano solo Monica De Gennaro, libero del Conegliano, e Cristina Chirichella, capitana a 24 anni. Tre a uno è finita anche due settimane fa, nella prima fase, e fu una delle poche gare impegnative, tra le 10 vittorie in sequenza.
Su un treno dalla velocità superiore ai 300 orari, ieri la nazionale ha raggiunto Yokohama, dove giocherà in un impianto da 12mila spettatori, ma a Nagoya per l’1-3 con la Serbia erano appena 500.
«Siamo ultraconcentrati – spiega il ct Davide Mazzanti, vincitore di scudetto, supercoppa e coppa Italia, a Conegliano, fra il 2015 e il ’17 -, conosciamo bene le cinesi, ci giochiamo questa grande opportunità. Le ragazze sono portatrici di tanti messaggi positivi, è bellissimo che facciamo emozionare tante persone». L’11% di share, martedì mattina, su Rai2, con quasi 600mila spettatori, nonostante la semifinale certa.
«A inizio estate dissi: “Noi siamo l’Italia“, per creare un’identità di gioco caratteristica: teniamocela stretta, è solo nostra, il fattore che ci permette cose incredibili. Stiamo vedendo le 6 partite disputate dalla Cina dopo che l’abbiamo battuta: dobbiamo gestire i primi tempi, hanno centrali insidiose, e la correlazione muro-difesa sulle attaccanti, limitando il più possibile Zhu». Ma l’Italia ha la padovana Paola Egonu, bombardiera del mondiale.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”