Un time out di Bonitta durante il mondiale di Milano. A destra, Carolina Costagrande
E’ andata esattamente come si temeva, l’orso russo resta troppo più forte delle azzurre, impallidite da un anno e passa, dal quarto posto al mondiale italiano. Al debutto nel preolimpico di Ankara, il sestetto di Bonitta porta a casa un set (16-25, 25-23, 19-25 e 21-25), per raggiungere le semifinali serve una doppia vittoria, non agevole: con il Belgio (dalle 13, su Raisport2) e domani con la Polonia. E’ praticamente impossibile vincere il torneo a 8 di Turchia, per attraccare a Rio, difficilissimo è anche solo il terzo posto, che qualifica per il concentramento di maggio, in Giappone.
Nonostante il recupero al centro di Cristina Chirichella, le russe irretiscono la ricezione e l’attacco azzurro (30% di positività nel primo set), perciò fanno solletico gli ingressi della 18enne Paola Egonu, nata a Cittadella da genitori nigeriani, dell’ex regina Valentina Diouf e della seconda regista, Alessia Orro. Già, orrore, il gioco di parole è scontato, quanto il gioco dell’Italia. A parte nel secondo parziale, grazie a 3 muri di Chirichella, alle battute di Antonella Del Core e alle difese di Stefania Sansonna, libero di riserva. Il resto è veramente noia, interrotto dagli innesti di 4 giovani del Club Italia, sull’11-18 del terzo parziale: Danesi, Orro, Egonu e poi Diouf. Il mix di veterane e ragazzine non paga, sembra irripetibile la sequenza di 4 quinti posti olimpici.
Vanni Zagnoli