“100 volte Giro”, in edicola con La Gazzetta dello Sport il libro ufficiale del Giro d’Italia, di Pier Bergonzi. E Pier Augusto Stagi, con Ennio Doris

Pier Bergonzi è vicedirettore, alla Gazzetta

(v.zagn.) Il comunicato della bravissima Luciana Rota, sul libro di Pier Bergonzi, vicedirettore della Gazzetta. Nei giorni scorsi ho letto molto, su Il Giornale e Libero, del libro di Pier Augusto Stagi, con Ennio Doris.

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Il Giro d’Italia, la corsa più popolare e la rappresentazione sportiva più amata del nostro Paese si sta per apprestare alla sua centesima edizione. Per celebrarlo La Gazzetta dello Sport, che lo ha inventato e ne costudisce la tradizione, pubblica il libro ufficiale “100 volte Giro”, una guida appassionata e dettagliata a cura di Pier Bergonzi, straordinaria per ricchezza di testi e immagini, che ripercorre le 99 edizioni passate e presenta la centesima.

Apre il volume l’editoriale “Quel filo rosa e un gomitolo di imprese” del direttore Andrea Monti che già dal titolo evoca lo strettissimo legame tra la manifestazione sportiva e la rosea, e ancora tra il Giro e l’Italia perché: “La storia della corsa, delle sue cento edizioni, dei suoi mille protagonisti grandi e piccoli è l’album di famiglia di questo Paese. Ne attraversa la vicenda politica, ne illumina quella sportiva” e infine tra il primo Giro e il centesimo, idealmente capo e fine di un gomitolo tenuto insieme generazione dopo generazione dalla tenacia, dalla fatica e dal desiderio di gloria dei corridori.

Per raccontare la storia del Giro è stato scelto nel libro un approccio cronologico che dà efficace testimonianza delle differenze tra l’esordio pionieristico di Luigi Ganna nel 1909 con biciclette a un solo rapporto che pesavano 15 chili fino alla vittoria di Vincenzo Nibali e agli ultimi modelli in fibra di carbonio. L’impostazione cronologica permette anche di godersi il libro come un entusiasmante racconto: “Lette una dopo l’altra le storie costituiscono altrettanti capitoli di un romanzo senza fine” dice infatti Pier Bergonzi nell’introduzione e le edizioni vengono raccontate una per una. Per ogni singola avventura rosa c’è la planimetria, il quadro dei risultati, le curiosità e una storia, a volte il ritratto del vincitore, a volte la descrizione di una giornata epica, a volte di personaggi meno famosi ma molto significativi.
Le edizioni scorrono pagina dopo pagina inanellando curiosità e storie di generosità, tenacia, inventiva fuori dal comune, come quella di Alfonsina Strada, unica donna a gareggiare nel Giro d’Italia e che partecipò all’edizione del 1924; o si legano a volte in maniera più stretta agli eventi storici italiani: per esempio quando Benito Mussolini annunciò l’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale proprio l’indomani della fine del Giro; o con l’imboscata di Pieris nel 1946, piccola cittadina in provincia di Gorizia in mano agli Alleati ma con gli Jugoslavi di Tito alle porte che vissero il passaggio della Carovana come una provocazione e colpirono i corridori con dei sassi.

Il Giro d’Italia era evento di grandissima rilevanza non solo sportiva e al suo racconto partecipavano le migliori penne del momento: il libro ricorda i contributi di scrittori come Dino Buzzati, Orio Vergani, Vasco Pratolini, o di poeti come Alfonso Gatto. Uno sguardo sui direttori del Giro da Cougnet al “Patron” Torriani e tre pagine di statistiche chiudono il volume e appagano ogni curiosità.

Il libro, di 256 pagine, è straordinario per il numero di contributi delle firme del ciclismo della Gazzetta dello Sport, e per la ricchezza di immagini che provengono dal prezioso archivio della rosea e dalle più importanti agenzie fotografiche.
“100 volte Giro” è in edicola da venerdì 21 aprile a 12,99 euro.

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